Roma, 8 vigili su 10 “malati” a Capodanno. Renzi attacca: ora si cambia

Ma il sindacato difende gli agenti: “dato normale per il freddo”

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Infuria la polemica dopo la clamorosa notizia dell’assenza, nella notte di Capodanno, dell’83,5% di vigili a Roma grazie a certificati di malattia, donazione di sangue, legge 104 e svariati altri motivi. Una carenza di caschi bianchi, nel momento del bisogno, che ha rischiato di mettere in seria difficoltà la Capitale e che ha scatenato una vera e propria bufera politica e l’intervento del premier Matteo Renzi.

L’ATTACCO DI RENZI SU TWITTER – Mentre il ministero della Funzione Pubblica ha promesso “Accertamenti e sanzioni disciplinari”, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha scritto su Twitter: “Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano “per malattia” il 31dic. Ecco perché nel 2015 cambiamo regole pubblico impiego. #Buon2015”.

L’INTERVENTO DEL VICESINDACO – Dello stesso tenore l’intervento del vicesindaco di Roma Luigi Nieri, per il quale si è trattato di ”un dato talmente rilevante numericamente da essere inequivocabile e inaccettabile. Tanto più perché arriva nel momento in cui, per altri versi, stiamo cercando un terreno comune di confronto, per concludere positivamente la questione sul contratto decentrato. Nessuno mai, e io per primo, mette in dubbio il legittimo diritto di sciopero per i lavoratori, o il duro ma leale dialogo con l’amministrazione sulle questioni sindacali. Altro è la mancata assunzione di responsabilità di fronte alla città e ai romani”.

LE INDAGINI DEL COMANDANTE DEI VIGILI – Del resto, la gravità di questi dati si evince anche dal fatto che lo stesso comandante dei vigili urbani, Raffaele Clemente, ha parlato di “indagine a tappeto sull’episodio. Le risultanze andranno a tutte le autorità: dalla Procura alla commissione nazionale di garanzia sugli scioperi a quella disciplinare del Comune”.

LA DIFESA DEL SINDACATO – Sul fronte opposto, Stefano Lulli, segretario dell’Ospol, uno dei più rappresentativi sindacati della polizia municipale. Per Lulli, infatti, i numeri sono “un dato normale per il freddo e per il periodo, ed è bene che vi sia tanta sensibilità sulla donazione di sangue”.

UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA – Sono in molti però a pensare che si sia trattato di una vera e propria dichiarazione di guerra dei vigili contro la rotazione degli agenti e l’introduzione delle nuove norme per la concessione del salario accessorio. Entrando nel merito della questione, il comandante Clemente ha commentato: «Le divergenze sorte nelle ultime settimane o mesi, sul fronte della rotazione degli agenti o sulla definizione del salario accessorio non dovrebbero essere prese a pretesto per venir meno alla propria professionalità e ai propri doveri». La battaglia, a quanto pare, è appena cominciata.

 

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