Comune di Roma, i sindacati a muso duro contro il Campidoglio

Dipendenti pubblici al Quirino con la Camusso. L'anticipo al 2015 del piano di rientro comunale non piace ai sindacati

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Anche i sindacati vogliono vederci chiaro sul bilancio capitolino 2015 approvato in Giunta e che a breve dovrebbe pesare al vaglio dell’Aula Giulio Cesare, altrimenti “sarà mobilitazione”.  Annunciato il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino che fa sapere di non aver avuto più riscontri dal Campidoglio dopo l’incontro del 24 dicembre scorso.

RIAPRIRE IL CONFRONTO – «Dopo l’incontro di quel giorno puramente informativo e senza carte – spiega-  riteniamo che possa essere riaperto un confronto perchè non ci convince questa idea che sta prendendo corpo relativa al fatto di anticipare al solo 2015 il piano di rientro che dovrebbe essere tenuto invece nel triennio perchè così si corre il rischio non soltanto di avere tasse più alte ma anche meno risorse per gli investimenti.» Posizione peraltro già espressa da SEL a livello politico. L’impressione del sindacato è che stia prendendo forma un taglio di 435 milioni che «sarebbe massacrante per i cittadini.» I sindacati invece sono intenzionati  a ragionare su una rimodulazione del fisco, «per introdurre equità e progressività» perché con le tasse così alte «aumenterebbero le disuguaglianze ed il disagio.» Inoltre tra le priorità «bisogna tener d’occhio i servizi sociali che il Comune eroga, affrontare il tema della politica abitativa e delle periferie e capire qual è il piano triennale delle opere pubbliche.»

COSA PENSA LA CISL – Analoga la posizione del  segretario della Cisl Roma e Lazio Mario Bertone che ricorda la lettera del 2 gennaio inviata unitariamente dai sindacati.  «Chiediamo al Comune – si legge nel testo – di cambiare registro, di aprire il confronto per compiere scelte sul fisco locale, sugli investimenti, sul welfare, sui servizi pubblici.» Invece, secondo Bertone, pare vi sia solo l’intenzione «di tagliare per mettere a posto i conti.»  Si parla, infatti di un taglio di 320 milioni, 20mln in meno alla scuola, parecchi milioni in meno alla cultura e al sociale e un taglio ai dipartimenti e municipi. «Noi le idee le abbiamo date – ricorda Berone-  ma qui il confronto è zero. Poi non devono lamentarsi se i sindacati sono fortemente critici nei confronti della manovra.» Ci va giù duro anche il segretario  della Uil di Roma e Lazio, Pierpaolo Bombardieri per il quale «il bilancio della città è una questione che va illustrata al popolo e alle parti sociali. In questo -aggiunge-  Marino e l’assessore competente hanno delle gravi lacune.» Intanto domani al teatro Quirino parte la campagna per il rinnovo delle rappresentanze sindacali della Funzione Pubblica Cgil  dove interverrà Susanna Camusso.

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