Comune di Roma, dopo la caduta Ignazio Marino pedala per un 2015 da favola

Ancora claudicante e con il tutore ortopedico, il primo cittadino ha scambiato le consegne con Carpino per la città metropolitana

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Ignazio Marino arriva con la sua scorta

Il sindaco è rientrato alla grande, prima con lo scambio di consegne con l’attuale commissario alla Provincia Riccardo Carpino (in odore di successione al prefetto Pecoraro) che sancisce formalmente il decesso dell’antica e gloriosa istituzione nonostante le funzioni della città metropolitana e il destino dei dipendenti della ex Provincia veleggino ancora fra le fitte brume. Una giornata (ovviamente) storica per Marino che, gasatissimo, ha parlato di una grande responsabilità che «va condivisa con tutti i 120 sindaci della grande Città metropolitana di Roma.» Assicurando che Roma «non vuole avere una parte preponderante rispetto a quella degli altri Comuni.»

NESSUN GUFO PER IL SINDACO – Nel corso dell’evento il sindaco ha chiarito la causa dell’incidente che lo obbliga ad indossare un tutore ortopedico per il ginocchio, ammettendo di non essere stato bersaglio dei Gufi che lo osteggiano, ma dipingendo un quadro idilliaco e poetico del contesto in cui lo spiacevole incidente è occorso. «E’ accaduto – ha raccontato-  in una bellissima giornata di sole vicino ad Harvard (e dove altrimenti se non nei pressi della prestigiosa università Usa? Un volgare marciapiede non sarebbe stato consono al rango del sindaco – ndr.)  durante una passeggiata nel bosco mentre nevicava.

CERVI E SCOIATTOLI NEL BOSCO – C’erano cervi, scoiattoli. Una giornata che se non ci fosse stata la caduta sarebbe stata delle più belle dei miei ultimi anni.» Esaurito il fiabesco racconto e claudicante, si è diretto verso l’aula Giulio Cesare dove ha annunciato che entro pochi giorni verrà approvato il registro per le unioni civili, conquista  «di libertà e uguaglianza.» Una mossa che gli assicurerebbe la fedeltà di Sel ultimamente piuttosto critica nei suoi confronti. Poi ha presentato all’aula i nuovi assessori senza risparmiarsi una certa retorica celebrativa. «Dobbiamo dimostrare con i fatti -ha detto- che il ”mondo di mezzo” è finito per sempre», quel mondo  che avrebbe dovuto far cadere la sua Giunta (potenza di Buzzi e Carminati! ndr.).

FINITA PER SEMPRE MONDO DI MEZZO – Rotti i legacci del sistema mafioso che frenavano  il percorso di risanamento, per il sindaco questo sarà l’anno (prendete nota) delle periferie, della manutenzione dei quartieri,  dell’avvio degli ecodistretti, del trasporto pubblico con le nuove fermate della metro C e nuovi tram, del rilancio del sistema culturale e turistico. Poi ha chiuso con una immagine legata alle sue amate biciclette «piuttosto che al linguaggio freddo di certa politica: ci sono momenti in cui  c’è bisogno di una accelerazione, momenti in cui si sale sui pedali e si imprime alla corsa un ritmo diverso. Questo è uno di quei momenti. la squadra di governo ha scalato il rapporto ed è ripartita accelerando.» Immagine che dopo quella degli scoiattoli e dei cervi dà l’impressione che Ignazio sia davvero in gran forma nonostante i legamenti del ginocchio, forse provati dallo sforzo in salita di questi di 18 mesi di governo capitolino.

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