L’impressione diffusa è che l’opinione pubblica dei romani sia abbastanza ostile nei confronti dei ‘comunales’, soprattutto dopo lo ‘sciopero bianco’ dei vigili la notte di san Silvestro. Ma è anche vero che il malessere serpeggia fra i dipendenti capitolini. Per questo abbiamo voluto ascoltare la campana dei sindacati con il segretario della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino e il segretario della Funzione Pubblica Natale Di Cola, approfittando dell’assemblea del Quirino per l’elezione delle rappresentanze sindacali della FP che verrà conclusa fra poche ore da Susanna Camusso.
Claudio Di Berardino: Le premetto, a scanso di equivoci, che sino ad oggi abbiamo lavorato per coniugare i diritti dei lavoratori con il diritto ai servizi dei cittadini, ma i risultati non si vedono perché spesso abbiamo trovato una amministrazione sorda alle nostre proposte. Quanto è successo quella notte è responsabilità del Comune che non ha voluto estendere ai vigili gli accordi di flessibilità che abbiamo fatto con i lavoratori del Trasporto pubblico locale, determinando così il caos. Una scelta politica vera e propria quella del Comune.
D: Ma l’ostilità popolare c’è….
CDB: Indubbiamente, anzi siamo convinti che a livello nazionale sia in atto una campagna per dividere i lavoratori pubblici da quelli privati, ripescando addirittura la propaganda di Brunetta sui ‘fannulloni’ del settore Pubblico. Una operazione che comunque non porterà da nessuna parte.
D: Torniamo a Roma. Qui mi pare di capire che vi siano due aspetti della questione: uno che riguarda la trattativa vera e propria (salario accessorio, riorganizzazione ecc.) l’altra che attiene al bilancio 2015.
Natale Di Cola: Domani abbiamo l’incontro decisivo nel quale avremo le risposte del Comune. Consideri che le nostre proposte le avevamo avanzate ad ottobre e che questa partita non si è chiusa con la riunione del 23 dicembre scorso.
D: E allora qual è adesso lo stato dell’arte?
NDC: Premesso che molte nostre proposte sono state recepite, resta il fatto che non sono ancora state attuate, per cui ad esempio, abbiamo chiesto ulteriori garanzie perché a tutti i lavoratori venga garantito il salario precedente, che al momento non ci sono….
D: Però il comune ha già stanziato 72 milioni per il salario accessorio…
NDC: …stanziarli non vuol dire spenderli, perché ad esempio dei 72 milioni dell’anno scorso 10 non sono stati spesi, mentre invece noi proponiamo di spenderli rafforzando i servizi. L’impressione è che l’amministrazione voglia far cassa sulla pelle dei dipendenti.
Un’altra partita riguarda invece le vicende organizzative della scuola per le quali c’è il problema del rapporto degli insegnanti con i bambini, ma anche il prolungamento del lavoro delle maestre di 3 ore.
D: Siete invece d’accordo sul prolungamento dell’orario di lavoro per gli uffici aperti al pubblico?
NDC: Certamente, ma resta il fatto che ad esempio per i vigili non venga riconosciuto il lavoro notturno.
D: Torniamo al bilancio capitolino.
CDB: A noi sfugge quale sia il progetto del Comune per una ridefinizione della sua macchina amministrativa. Cioè come si vuole veramente innovare e riorganizzare il lavoro e i servizi. Lo dimostra la fatica che si sta facendo sul salario accessorio con una trattativa che non è legata ad una vera e propria riorganizzazione più efficiente del lavoro.
D: Sicuramente non vi sfugge che il Comune è vincolato al piano triennale di rientro, anche se non è chiaro perché voglia concentrare tutti i tagli per l’anno in corso.
CDB: Intanto ‘le carte’ continuano a mancare e quindi manca un giudizio sul merito, ma è evidente che concentrare in questo modo i tagli significa affossare ogni possibilità di ripresa per una città in ginocchio sotto il profilo economico e sociale.
D: E allora perché una scelta così drastica?
CDB: Forse per voler dimostrare a qualcuno di aver fatto i compiti a casa nel più breve tempo possibile.
D: Voi allora siete convinti che con la concertazione con le parti sociali si potrebbe percorrere una via diversa.
CDB: Purtroppo il sindaco non è su questa lunghezza d’onda. Ci rendiamo conto che il compito del sindacato non sta nelle scelte politiche, ma data la gravità della situazione sarebbe il caso di condividere obiettivi comuni. Comunque è chiaro che se cade anche la contrattazione la mobilitazione dei lavoratori è inevitabile.
D: Passiamo al problema delle corruzione e alla sorte dei dipendenti delle cooperative coinvolte nelle indagini. Questi lavoratori hanno un futuro più o meno garantito o no?
CDB: Ricordo che sul tema della corruzione la Cgil aveva avanzato proposte già nel corso della campagna elettorale, e fra queste proposte c’era proprio la rotazione dei dei dipendenti capitolini. Ma la rotazione, soprattutto per i vigili, richiede che si metta in moto una macchina di organizzazione con i relativi controlli. Per quanto riguarda invece i lavoratori delle cooperative coinvolte abbiamo chiesto garanzie alla Prefettura.
NDC: Solo che con il commissariamento delle cooperative formalmente il problema è risolto, ma ci sono delle difficoltà ad esempio nel credito alle aziende, perché stanno venendo fuori tutte le distorsioni del passato (affidamenti diretti, procedure non trasparenti ecc.)
D: C’è il caso specifico della Multiservizi che opera con Ama e per le scuole. Ci risulta che l’allora assessore alla scuola Alessandra Cattoi avesse annunciato un bando per fine anno, mentre Ama stava valutando la posizione di questi lavoratori.
CDB: Per noi è un problema che va affrontato contestualmente alla discussione sul bilancio anche se per ora i servizi vengono forniti in regime di proroga.
D: Concludiamo sui rapporti con la Regione, possiamo dire che qui le cose vadano maglio?
CDB: Dal punto di vista del rapporto con il sindacato il tavolo di confronto prosegue e ha già prodotto scelte importanti sull’equità fiscale, così come sulla rimodulazione dei ticket sanitari. Inoltre c’è possibilità di dirottare fondi Europei sul piano condiviso per l’occupazione e il lavoro. Permangono invece situazioni di emergenza sia per la sanità pubblica che per quella privata.
D: Invece pare che la polemica fra Campidoglio la Regione sui fondi per il Tpl si stia arroventando.
CDB: Questo è un balletto che ogni tanto si ripete, ecco perché noi proponiamo una società unica per il trasporto pubblico regionale con la partecipazione di Cotral, Atac e Ferrovie che peraltro consentirebbe un taglio degli sprechi e rapporti più trasparenti con le stazioni appaltanti. Questa per noi è l’unica via d’uscita che eviti lo spezzatino delle società. Resta il fatto che il rapporto con la Regione funziona, a dimostrazione che la concertazione non è una perdita di tempo.
[form_mailup5q lista=”campidoglio”]