Comune di Roma, il radicale Magi attacca la sinistra sulle partecipate

Il consigliere municipale interviene nel dibattito sulla dismissione di quote delle aziende comunali schierandosi contro sprechi e malcostume

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Uno spettro si aggira sul bilancio capitolino del 2015 ed è quello delle partecipate del Comune di Roma sulle quali vanno ricorrendo le voci più disparate. Certa pare la dismissione di quote, generalmente non superiori a qualche decimale (in Eur spa o Aeroporti di Roma) la cui consistenza in termini di cassa sarà difficile valutare, ad esempio in mancanza di acquirenti. Ma la ciccia sta invece nelle grandi municipalizzate quali Atac, Ama e Acea le cui quote, nonostante la spending review in versione mini rispetto alle proposte dell’ex commissario Cottarelli, rimangono intoccabili. Tanto vale assaggiare il risotto dai bordi che pure potrebbero essere appetitosi in termini di cassa.

LA NOTA DEI RADICALI – Fatto sta che i radical-liberisti che annoverano nella maggioranza del sindaco il consigliere Riccardo Magi, fiutano il sangue (ovviamente in senso metaforico) e se ne escono con un comunicato tutt’altro che tenero. « Si sbaglia – esordiscono – chi riduce quanto accaduto in questi anni a Roma a un problema di “mele marce”: a essere malato è infatti un intero sistema incentrato su meccanismi e protagonisti tuttora in piedi: è ancora pienamente attivo, ad esempio, il sistema clientelare trasversale e radicato che continua a difendere con i suoi referenti in consiglio comunale le aziende fallimentari, le assunzioni indiscriminate, gli affidamenti a terzi di servizi senza verifica sui costi e senza indicatori di efficacia e di efficienza delle prestazioni erogate.»

INTERVENTO SULLE PARTECIPATE – Per questo chiedono nell’immediato «un intervento urgente sul fronte della miriade di società partecipate improduttive e costose.» La convinzione dei Radicali è che ormai il Sindaco e la Giunta abbiano intenzione «di andare in direzione della razionalizzazione e della possibile dismissione degli enti che servono solo a coltivare interessi privati e pesano sulle tasche dei romani senza rivestire alcuna utilità collettiva.» In verità non indicano dove tagliare o dismettere anche se la loro posizione su Farmacap e Assicurazioni di Roma è nota. Intanto se la prendono con la sinistra e temono che le intenzioni del Sindaco vengano deviate o annullate «dalle resistenze dei consueti gruppi di potere clientelare, ideologicamente attenti ai “beni comuni”, ma nei fatti incoercibili al cambiamento perché sistematicamente protesi a difesa del proprio bacino di consenso, senza alcun riguardo per l’interesse dei cittadini e delle loro reali esigenze.»

MAGI E LA MAGGIORANZA – Tutto ciò proclamato non si capisce come Magi possa convivere in una maggioranza di  «“signori” delle preferenze e delle clientele sindacali e di altro genere.» Poiché il comunicato rimane per il momento nel fumo delle intenzioni bellicose, i radicali  promettono che continueranno «anche quest’anno a far emergere attraverso denunce e dossier pubblici, i legami tra aziende, assunzioni, affidamenti diretti e le realtà politiche trasversali di riferimento.» Ovviamente restando nella maggiorana in posizioni di “lotta e di governo.”

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