Renzi alla Merkel: Angela, guarda che bella Firenze, questa è la capitale

L'ex sindaco di Firenze ospita la cancelliera tedesca nella sua città, mentre Roma sembra sempre meno spendibile a livello internazionale

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“Vedi Angela, che bellezza i pittori fiorentini? Altro che Roma, la vera capitale d’Italia è Firenze” ha detto il premier alla cancelliera Merkel che avrebbe avuto un “sussulto” di fronte a tanta bellezza. La battuta testimoniata dal direttore della Galleria degli Uffizi  è stata diligentemente riportata dall’agenzia La Presse molto apprezzata dal presidente del consiglio suscitando la fioca reazione del ‘segretario politico’ (scusate la citazione bolscevica) del partito romano Matteo Orfini che timidamente ha twittato (perché ormai solo così comunicano i grandi del mondo) “Il premier da Firenze ”la capitale e” qui”…@matteorenzi nun t’allarga’ :-)”.

ROMA NON ABBASTANZA SPENDIBILE? – Ma se la psicanalisi ha ancora un senso la battuta di Renzi potrebbe scaturire dal suo inconscio, ben inquattato da una loquace e spettacolare estroversione, e potrebbe implicare un desiderio, una aspirazione o forse solo una immagine mentale da tempo elaborata, che vede Roma, fra mafie e corruzione, ormai persa e difficilmente spendibile a livello internazionale, eccetto la follia della candidatura alle Olimpiadi che solo menti distratte dalle reali condizioni di questa città, potevano concepire. D’altra parte Matteo (non Orfini) come noto ha il senso della storia e ricorda che per qualche tempo prima della breccia di Porta Pia, Firenze fu anche la capitale d’Italia, trasmigrando dalle algide atmosfere sabaude di Torino. Pare che il sindaco Ignazio Marino, intento a dialogare con i magistrati più che con le plebi della sua città, abbia avuto un sussulto. “Ma come, potrebbe aver pensato, io son qui che faccio cose ‘epocali’ (come è solito esprimersi enfaticamente), sto tagliando teste, risanando ambienti corrotti probabilmente sin da epoca imperiale, mi sono fatto pure crescere la barba come voto alla mia permanenza in Campidoglio e tu, proprio tu che io ho sostenuto sin dall’inizio della tua sfolgorante carriera, tu che che a questa mia capitale vai elargendo soldi per il ‘salva Roma’, gli extra costi, i trasporti disastrati ecc, rimetti, sia pur scherzosamente, in discussione il ruolo della MIA città?

LA GRANDE BELLEZZA DELLA CAPITALE – Anche noi siamo pieni di pittori, chiese, monumenti e archeologia. Porta qui la Merkel e le facciamo vedere noi.” Ma potrebbe anche accadere che la battuta dal sen sfuggita al premier (oltre ad un certo provincialismo che Marchionne gli rimproverò quando ancora il giovane sindaco di Firenze non era nelle sue grazie) sottenda ad una malcelata disaffezione nei confronti del sindaco marziano, ma qui si entra in valutazioni che spettano al commissario politico Matteo Orfini il quale (poveretto) oltre ad essere presidente di un Pd nazionale balcanizzato si è sobbarcato sulle sue giovani spalle il compito di monitorare e recuperare i resti del Pd romano.

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