«Franco Panzironi costituisce un punto di riferimento fondamentale per Salvatore Buzzi per l’aggiudicazione di appalti in Ama e, comunque, per ogni problema che quest’ultimo ed il sodalizio da lui rappresentato ha nei confronti dell’amministrazione romana in materia di gare pubbliche, stanziamenti di bilancio per le aree di interesse ed i relativi pagamenti”. Lo scrivono i giudici che hanno confermato il carcere per l’ex ad dell’Ama. Secondo il collegio presieduto da Bruno Azzolini, in particolare, Panzironi “e’ un amministratore esperto e navigato che per molti anni si colloca ai massimi livelli dell’amministrazione capitolina ed e’ perfettamente addentro ai piu’ reconditi meccanismi politico-burocratici attraverso i quali avvengono le aggiudicazioni degli appalti concernenti i servizi pubblici”. “In altri termini sarebbe certamente riduttivo ed erroneo vedere nel rapporto Buzzi/Panzironi soltanto la corruzione di un pubblico ufficiale da parte di un disinvolto imprenditore”. Quest’ultimo, per i giudici, non e’ solo un manager che “amplia i propri orizzonti lavorativi attraverso la corruzione; la sua forza di penetrazione nell’amministrazione pubblica che gli deriva dalla fama criminale dell’associazione diretta da Carminati”. “Chi tratta con Buzzi (pubblici ufficiali, altri imprenditori) – si spiega – sa con chi ha a che fare. Panzironi sa perfettamente chi e che cosa Buzzi rappresenta e decide consapevolmente di agevolarne l’attivita’ acquisendo il proprio tornaconto attraverso il prezzo della corruzione».
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