Entro un mese saranno disponibili 100 veicoli per tenere più pulite le strade dei 15 municipi. Lo annuncia Ignazio ai microfoni di Radio Popolare Roma aggiungendo di aver «chiesto che questi veicoli possano essere personalizzati con i nomi delle persone che li useranno» perché «vogliamo ricostruire un rapporto con chi pulisce la città e i cittadini.» Ma soprattutto per fare in modo che gli abitanti del quartiere sappiano chi devono ringraziare o con chi si devono lamentare se la loro strada non è pulita. Idea davvero originale per la quale se ad esempio la spazzatrice Giovanni Cecioni verrà abbandonata con la portiera aperta, come è successo recentemente in centro, i cittadini sappiano chi chiamare.
NUOVE SPAZZATRICI PER LA STRADA – Peggio ancora: sappiano con chi prendersela se la strada non viene spazzata a dovere, sempre che un mezzo Ama di lì ci passi. Escluse scene di linciaggio nei confronti degli operatori ecologici per la nota bonomia dei cittadini romani, dubitiamo che la misura sia di facile realizzazione, mentre ben più efficace sarebbe una sistema di delazione (anche anonima) nei confronti degli scopini neghittosi. Meno male, passando a cose più serie, che si sta lavorando (almeno da 6 mesi a quanto ci risulta) «con molta determinazione per porre la prima pietra dell’ecodistretto nei prossimi mesi.» Ecodistretto per il recupero della differenziata che secondo le previsioni di Fortini presidente di Ama dovrebbe richiedere almeno un anno dalla posa della prima pietra, sempre che fra controlli e autorizzazioni tutto proceda nel verso giusto.
CHIUDERE I FORI AI BUS – E sempre, che nel frattempo, la differenziata, che si intende affidare a privati a costi non irrilevanti, venga estesa a tutti i municipi. Sul problema della viabilità Marino non ha dubbi così annuncia alla radio che il suo obiettivo è quello della chiusura di via dei Fori Imperiali anche agli autobus dell’Atac. Affermazione (devastante per gli utenti dei mezzi pubblici) che il sindaco accompagna da una visione poetica che dovrebbe riscaldare anche i cuori più insensibili: «Oggi il Colosseo, grazie al restauro, la sera, con il tramonto, si illumina e le sue pietre diventano quasi rosa.» Solo che i Romani sull’Atac ci vanno anche di giorno e per di più quelli che transitano con l’autobus sotto il Colosseo rispetto ai disperati che si muovono con i mezzi da e verso le periferie, sono una esigua minoranza. Lì i tramonti sono meno romantici e talora ancor meno illuminati da Acea.
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