Comune di Roma, piano anticorruzione: anonima la denuncia del collega

La delibera appena approvata dalla giunta porta la firma  dell'assessore a Legalità e Trasparenza, Alfonso Sabella

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La Giunta capitolina ha approvato poche ore fa il nuovo piano anticorruzione firmato  dall’assessore alla Legalità e alla Trasparenza, Alfonso Sabella. La delibera, che verrà  comunque adeguata entro tre mesi in un confronto  con sindacati e associazioni, prevede in sintesi la rotazione non solo dei dirigenti, ma anche dei funzionari e dei dipendenti capitolini.  I dirigenti e i funzionari secondo Sabella d’ora in poi  devono ruotare non più in modo soft ma in modo hard, il che lascia intendere una rotazione vorticosa fra gli interessati che potrebbero non essere sempre intercambiabili.

NUOVE REGOLE CONTRO CORRUZIONE – Questo piano, nelle intenzioni dell’assessore, dovrebbe integrarsi  con la direttiva sugli appalti e con il nuovo regolamento comunale sui contratti che presto arriverà in Consiglio. Ovviamente verrà potenziato l’Ufficio anticorruzione che finora aveva soltanto quattro dipendenti. Altra novità del piano è la possibilità per i dipendenti capitolini di denunciare i colleghi di eventuali irregolarità come d’altronde già previsto dalla legge, prassi che evidentemente i vertici del Campidoglio intendono intensificare. Nello specifico del piano si osserva che la rotazione del personale “in servizio nei settori che gestiscono attività particolarmente esposte a rischio (di corruzione)” è considerata fra le più efficaci. Perciò i dirigenti apicali e sub-apicali che alla data di approvazione del piano hanno maturato 3 anni  nel medesimo incarico non potranno essere prorogati verranno trasferiti in un’area completamente diversa. Mentre chi ha già accumulato 5 anni verrà spostato entro il 2015.

ROTAZIONE DIPENDENTI – Anche il personale di categoria D ruoterà dopo 5 anni, ma all’interno della medesima struttura; quelli di categoria C non potranno invece restare per più di 10 anni nello stesso posto. Per quanto riguarda la denuncia degli illeciti dei dipendenti che come pubblici funzionari ne avrebbero l’obbligo, oggetto della segnalazione saranno non soltanto i reati, “ma anche altre condotte che vengono considerate rilevanti in quanto riguardano comportamenti, rischi o irregolarità a danno dell’interesse pubblico, di cui il dipendente sia venuto a conoscenza durante lo svolgimento delle proprie mansioni”. La denuncia può essere fatta alla magistratura, al proprio superiore, al responsabile comunale anti-corruzione oppure direttamente all’Autorità presieduta da Raffaele Cantone. In cambio si otterrà la garanzia dell’anonimato, che se da una parte aiuterebbe a scoprire pentoloni da tempo omertosamente coperti potrebbe dall’altro dare sfogo a desideri di vendetta e risentimenti  mai sopiti con un intasamento di denunce tutte da verificare.

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