Dopo il silenzio e le polemiche da Berlino arrivano clamorose indiscrezioni sul festival cinematografico di Roma
direzione artistica affidata ad Antonio Monda e presidenza a Piera Detassis.
LE INDISCREZIONI – Second l’Ansa «la nomina di due membri su quattro del cda non dovrebbe presentare sorprese: si tratta di Carlo Fuortes (Musica per Roma) e Roberto Cicutto, presidente dell’istituto Luce, come rappresentante del Ministero dei beni culturali. Al risiko di viale de Coubertin mancano però le due pedine decisive: quelle di Regione e Comune, che non si sono ancora espressi. Una volta che Marino e Zingaretti avranno fatto le loro scelte, il sindaco, come da statuto, dovrà (o l’ha già fatto?) indicare il presidente.
Stando alle indiscrezioni che arrivano, fra l’altro, anche da Berlino, dopo mesi di silenzio, qualche domanda si pone. Piera Detassis, direttrice del mensile mondadoriano Ciak, già direttrice del festival, in condominio o da sola, tra il 2006 e il 2011, non è un nome nuovo, quello su cui si era detto più volte di puntare. Certo, in questo caso non sarebbe direttrice ma avrebbe il ruolo che fu di Bettini, cioè quello di una figura in grado di trovare le risorse necessarie alla Fondazione, che nel frattempo è passata da un budget di quasi 12 milioni a poco più di 6. Un compito da far tremare i polsi perfino alla brava e intraprendente Detassis, un nome che ha girato mesi fa anche per la guida del Teatro dell’Opera.
Il caso di Monda è diverso. Giornalista, scrittore, autore di documentari e docente di cinema a New York, ha già collaborato con l’Auditorium di Roma per la serie di incontri ‘Viaggio nel cinema americano’ che ha portato a Roma, fra l’altro, Terrence Malick, unica apparizione pubblica del più schivo regista vivente. Nominato direttore artistico, Monda dovrebbe convincersi a lasciare il suo incarico nella Grande Mela. In caso contrario, dovrebbe viaggiare parecchio perché è noto che, soprattutto negli ultimi tempi, Comune e sindaco hanno molto insistito perché la Fondazione Cinema non sia soltanto il Festival ma lavori tutto l’anno, in tutta la città, soprattutto nelle periferie, per portare cultura, rassegne, incontri ed eventi. Incarico difficilmente compatibile con la ‘residenza’ oltreoceano (tutto compreso nei 130 mila euro che percepiva Mueller?)».