Ormai non c’è giorno che qualunque caso di corruzione venga imputato a Mafia capitale, ma nel frattempo i temuti riflessi occupazionali sugli oltre 1300 dipendenti delle coop sociali che facevano riferimento a Buzzi, cominciano a farsi sentire nonostante uno dei primi atti della magistratura sia stato proprio quello di commissariarle per evitare tali conseguenze.
LA COOPERATIVA EDERA – E’ il caso della cooperativa Edera che con la Fiadel – Federazione Italiana Autonoma Dipendenti Enti Locali – ha richiesto un incontro urgente al Prefetto per capire che fine faranno i pagamenti per i servizi resi sin dal maggio 2014 ai vertici di Ama e alla Prefettura di Roma. In mancanza di riscontri è stata proclamata una giornata di sciopero per il prossimo 19 febbraio. A quanto pare Ama avrebbe sospeso tutti i pagamenti mettendo in pericolo la sopravvivenza della cooperativa che occupa circa 200 persone. I servizi di Edera riguardano la raccolta di rifiuti organici presso scuole, ospedali, caserme, mercati e altri esercizi pubblici, e la movimentazione dei rifiuti ospedalieri verso il termovalorizzatore di Ponte Malnome.
I RAPPORTI AMA – EDERA – Secondo il presidente della cooperativa Ama non ha mai messo in discussione la qualità dell’operato di Edera coinvolta marginalmente e suo malgrado nell’inchiesta Mafia Capitale. Oltre oltre a questi servizi sarebbero stati bloccati anche i pagamenti per il ripristino dell’area esterna ed interna dell’Impianto Ama di Ponte Malnome dopo l’esondazione del Rio Galeria del 31 gennaio 2014. La cooperativa non è quindi in grado per la prima volta di pagare gli stipendi e perdurando questa situazione non sarà più in grado di assicurare il servizio di raccolta differenziata nei Municipi 1 (la parte ex XVII°), 3, 6, 7, 8, 9, 10, 11 13 e 14.
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