Dopo una serie di avvisi ai naviganti sulle difficoltà del Campidoglio a pagare i fitti degli immobili ai proprietari dei Centri di Accoglienza e Assistenza Abitativa ieri è scoppiata la bomba che rischia di mettere per strada almeno 2.000 persone attualmente ospitate nei residence degli sfrattati e senza casa. Storia vecchia se volete, almeno da quando il sindaco Ignazio Marino promise in campagna elettorale un contributo di 800 euro a quei residenti perché si trovassero un alloggio regolare con un risparmio per il Comune di almeno 20 milioni di euro.
PRONTE LE LETTERE PER 9 CENTRI – Il fatto è che l’amministrazione non è più in grado di pagare i fitti, più o meno esosi, che da anni corrisponde ai proprietari, peraltro in proroga per alcuni, e con contratti in scadenza nel 2016 per altri. Sia come sia, parte una lettera a tutti i CAAT che sarà affissa per la delizia dei residenti, con la quale la Direzione delle Politiche Abitative comunica che mancano i quattrini e quindi «non potrà essere più garantita la non interruzione dei servizi in argomento nei confronti dei nuclei famigliari ospiti delle strutture stesse (circa 700)». Due negazioni per una sola affermazione che suona un pò come “la danza è finita, tutti fuori”.
LASCIARE LE CASE SUBITO – La lettera, che riguarda 9 strutture, aggiunge che tutti i nuclei famigliari ospitati «con decorrenza immediata dovranno procedere a rilasciare gli alloggi nella piena disponibilità dei soggetti proprietari degli stessi.» Quindi sarà compito dei vigili notificare il presente avviso agli interessati che, come minimo non sgombereranno gli appartamenti, probabilmente occupandoli a questo punto illecitamente. Come se non bastassero le numerose occupazioni già presenti nella Capitale si aggiungerà un altro problema sociale e abitativo in una città che ha già un record di sfratti.
BOMBA AD OROLOGERIA – Di fronte a questa bomba ad orologeria non si sa ancora come reagirà la Prefettura, se non altro per motivi di ordine pubblico, nè come la turbolenta folla di bisognosi ed emarginati che abita quei residence possa reagire. Degli 800 euro manco a parlarne, tanto più che non ci sono nemmeno i soldi per pagare i fitti di quegli alloggi. Con tanti saluti alle politiche sociali di questa amministrazione ‘progressista’.
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