E’ passato inosservato dai media, ma sul sito della prefettura di Roma giorni fa è stato pubblicato un bando «per assicurare i servizi di accoglienza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e la gestione dei servii connessi» valido dal 01/05 al 31/12/2015. Nella sostanza si tratta di collocare 3.185 migranti protetti dalla normativa interazione in centri di accoglienza adeguati anche se scorrendo il bando la novità è rappresentata dalla distribuzione dei centri di accoglienza soprattutto nella città di Roma.
IN TOTALE 508 PERSONE – Infatti 508 di questi dovranno essere accolti praticamente in zone centrali che interessano il primo, il secondo, il terzo e il 17° municipio; 89 al IV, V, VI, VII, VIII e IX municipio; 787 al X, XI, XII e municipio e infine 282 al XIII, XIV e XV municipio ex 17°. In totale 1626 migranti da allocare solo nella città di Roma e il resto in provincia. Per la Capitale sono disponibili circa 14 milioni di euro a fronte dei quali i partecipanti alla gara devono fornire la «descrizione delle caratteristiche della struttura di accoglienza con particolare riferimento al rapporto mq2/ospiti, ai collegamenti urbani e all’entità di spazi ed attrezzature destinate alle attività comuni (es. sala per il tempo libero, attrezzature sportive, computer, televisori, postazioni telefoniche, ecc..).»
IN CENTRO PER ALLEGGERIRE LA PERIFERIA – Ma soprattutto essere effettivamente e a vario titolo detentori o proprietari degli immobili dove verranno ospitati i migranti. Problema non indifferente se 508 dovranno essere ospitati in centro città probabilmente per alleggerire la pressione e le tensioni nei municipi della periferia. Ora, visto che il Campidoglio è proprietario di centinaia di immobili sul futuro dei quali si sta accanitamente discutendo in questi giorni, potrebbe non essere escluso che ne renda disponibile qualcuno per questo fine ‘altamente sociale’. Resta da vedere come i minisindaci del I, II e III municipio apprenderanno la novità, ma soprattutto come si orienterà il Comune di fronte a questa che potrebbe rivelarsi una emergenza.
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