Comune di Roma, piovono alberi sull’assessora Estella Marino

Continua la strage di pini nella capitale, ma a prendersi cura del vasto patrimonio arboreo della capitale sono solo 160 persone

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Anche questa volta è stata una strage per gli alberi di Roma. E’ bastato un pò di vento fuori dal normale e hanno cominciato a venir giù come birilli mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini. Naturalmente la giovane assessora all’ambiente Estella Marino ha subito redatto il comunicato di rito assicurandoci di essere ben a conoscenza della situazione ( e ci mancherebbe)  e di star lavorando “incessantemente” con le risorse disponibili. Poi ci ha spiegato che la colpa è tutta di Mafia Capitale perché ha dovuto sospendere tutte le gare per la manutenzione del verde pubblico affidate alle coop di Buzzi.

Malaffare di Buzzi e Carminati con cui viene oggi giustificata ogni inetta inefficienza. Diamo (erroneamente) per scontato che al momento della sospensione di quelle gare per cooperative  notoriamente composte di individui con coppola e lupara, Estella sapesse cosa sarebbe successo. Anche perché il suo assessorato dispone per la cura del verde solo di 160 persone peraltro male impiegate come abbiamo scritto qualche anno fa. Nelle ‘spregevoli’ cooperative lavoravano invece disabili, ex carcerati, tossici in recupero e gente che con quel lavoro ci campava fornendo un servizio. Controllare, estirpare, ripiantare un patrimonio di alberi che a Roma si aggira intorno ai 330mila fusti di vario genere di cui 140mila ai lati delle strade.

Curare le aree protette e gli alberi da proteggere perché antichi, a volte con centinaia di anni di vita alle spalle, tutto questo c’è da fare. Fortunatamente Estella ci assicura che i fondi per il verde verranno dal bilancio in approvazione in Aula Giulio Cesare, con la differenza che  il lavoro un tempo affidato alle ignobili cooperative di Buzzi verrà appaltato in tempi da definire ad altri, meglio se ‘privati’ che danno più garanzie (di profitto per se). Di utilizzatore volontari dell’associazionismo o  studenti come in altre città, nemmeno  parla. Così come non ci parla  di promuovere campagne o strumenti di contatto con la cittadinanza. Come quella che lanciò Ignazio Marino per l’adozione di nuovi alberi di cui, dopo le oleografiche foto di rito,  non si è saputo più nulla.

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