Viperetta è inviperito, questa volta davvero. Non ci sta a vedere entrare nel suo cinema vigili urbani e del fuoco e sentire dichiarazioni trionfanti che celebrano il ritorno al comune di Roma di una sua importante sala cinematografica comprata sei anni fa nel cuore di Trastevere da Cecchi Gori. Se a Roma si risveglia dopo anni di silenzio la questione delle sale cinematografiche abbandonate da rivitilizzare, proprio stamattina nel cuore di Trastevere si procedeva allo sgombero della Sala Troisi di via Induno, vincolata dal Mibact per le sue caratteristiche architettoniche. Il proprietario di questa e di alcune altre sale romane, il patron della Sampdoria Massimo Ferrero “Viperella” risponde piccato a una agenzia di stampa che non è per niente d’accordo con la decisione del sindaco Marino.
SALA CHIUSA DA 6 MESI – Perché lui, mentre si sta impegnando da sei mesi nella ristrutturazione e per avere le licenze in regola, si vede sequestrata la sala, e quindi bloccata. Viperetta, che sa il fatto fatto suo, è determinato e dice denuncerà “chiunque sia responsabile di questa violenza”. Poi si spinge oltre e chiarisce che sarà pronto a denunciare il sindaco perché “questa farsa deve finire”.Viperetta aveva dichiarato di essere disponibile ad aiutare i ragazzi del cinema America occupato, altra gloriosa sala di Trastevere, ma ha ritenuto inaccettabile questo blitz del comune con tanto di vigili urbani e vigili del fuoco.
ESULTA IL MUNICIPIO – Mentre ora il comune pensa di affidarla temporaneamente proprio a loro, la presidente del municipio I Sabrina Alfonsi loda l’operazione realizzata con il comandante dei vigili urbani Raffaele Clemente dicendo che “La sala è molto bella e sono contenta che torni in mano al pubblico” e si viene a sapere che durante l’ultima riunione tra i ragazzi dell’America e il sindaco Marino, è stata proprio la minisindaco a proporre e richiedere che la sala Troisi venisse liberata e messa provvisoriamente a disposizione dei ragazzi dell’America durante il periodo delle trattative con la proprietà della sala di via Natale del Grande. Ma Viperella non ci sta, e ormai è chiaro sta affilando le sue armi. A partire dallo sciopero delle sale che portano il suo nome, sette cinema del circuito “Ferrero Cinemas”.
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