Sgomberati i migranti da Tor Sapienza arriva il vice sindaco Luigi Nieri accompagnato dalla responsabile Sicurezza del Campidoglio Rossella Matarazzo, per «verificare lo stato dell’arte degli interventi di riqualificazione in corso nel quartiere e parlare con i residenti dopo le tensioni di ieri sera». Siccome Tor sapienza non è in Libia o in Siria, Nieri constata che «la situazione è molto tranquilla e i rappresentanti dei comitati territoriali ci hanno tenuto a sottolineare che le proteste di ieri, portate avanti da alcune persone in maniera estemporanea, non erano affatto legate al centro di accoglienza di via Morandi».
TRASFERIMENTO DEI MIGRANTI – Laddove per «maniera estemporanea» si intende l’incendio di cassonetti. Insomma, pochi facinorosi quindi non hanno impedito all’assessore alle Politiche Sociali Danese (che qualche quotidiano ha descritto ieri “in lacrime”) di anticipare «il già previsto trasferimento» dei migranti. Un trasferimento che era stato annunciato quasi due mesi fa dal sindaco nel corso della lunga riunione tenutasi nel locale al centro anziani. Il motivo vero della protesta starebbe invece nelle lettere che l’Ater ha indirizzato a molti inquilini delle case popolari che presentano «diverse situazioni di irregolarità.»
PARLA IL COMITATO – Ora, non saremo certo noi a prendere per oro colato tutto quanto affermano i comitati che talora rappresentano solo se stessi, ma la versione dei fatti di quello di Tor Sapienza appare leggermente diversa. «Sbaglia l’assessore Danese – scrive un comunicato del comitato – a ipotizzare che a incendiare i cassonetti siano state persone estranee al quartiere e per giunta di estrema destra. Parlando così si dimostra ancora una volta lontana dalla realtà delle periferie». Aggiungendo che «lo sgombero dei profughi dal centro d’accoglienza di viale Morandi è la sconfitta della politica e la dimostrazione che l’amministrazione Marino naviga a vista e senza una strategia». Infatti per i cittadini di quel quartiere «l’emergenza immigrazione è l’ultimo dei problemi di questo quartiere, sicuramente meno sentito rispetto all’emergenza casa e allo stato di abbandono e di degrado complessivi». «Il sindaco Marino – conclude il comunicato – deve capire che sono finiti i tempi di pranzi e pasticcini, ma soprattutto delle passerelle tra la gente e degli spot: il 18 novembre 2014 ha sottoscritto un patto con Tor Sapienza in 8 punti da risolvere e, ad oggi, non ne ha rispettato nemmeno uno».
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