Giubileo, Roma senza soldi e nel caos: operatori turistici preoccupati

Tra polemiche e scetticismi, il sindaco Marino parla di un anno santo senza grandi opere, ma pieno di preghiera

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«Sarà un Giubileo di preghiera e non di poltrone. Non sarà un Giubileo di grandi opere» » Ci rassicura così il sindaco Ignazio Marino il quale omette di dire che se non c’è il tempo per piccole, figuriamoci per le ‘grandi’ opere. Che poi sia un Giubileo  di ‘preghiera’ è una ovvietà disarmante se non fosse che a Roma verranno a pregare in milioni. L’ex sindaco Francesco Rutelli che sino a ieri veniva indicato come commissario all’evento, deve aver fiutato l’aria e questa mattina dichiarava a una radio «state tranquilli che non mi occupo io del Giubileo» battuta evidentemente indirizzata al suo successore che il boccino dell’evento lo vuole gestire da solo.

ORGANIZZAZIONE DALL’ALTO – Eppure qualcuno (forse dal Governo cui Marino già chiede centinaia di milioni senza uno straccio di piano) “intigna” e salta fuori il nome di Gabrielli, probabile prefetto di Roma che alla Protezione Civile e prima ancora ai Servizi ha dimostrato pregevoli capacità organizzative. Chiunque sia a menare il torrone, restano i dubbi se Roma sia ‘pronta’ per il grande evento. Qui le scuole di pensiero si dividono anche all’interno dello stesso Pd, perché se tutti elevano compiaciuti e talora untuosi gridolini di gioia all’annuncio dello storico evento, qualcun’altra comincia a guardare in faccia la realtà.

OPERATORI TURISTICI SCETTICI – Fra gli scettici l’Assoturismo di Roma. Gli operatori che più dovrebbero godere dei benefici dell’evento sono invece convinti che la città «non è pronta all’invasione di massa da parte di pellegrini che oltre a trovare una città massacrata rischierebbero di rimanere intrappolati in disservizi e caos.» Segue il ‘doloroso’ elenco: «mezzi di trasposto inefficienti, decoro inesistente, sicurezza al limite, abusivismo ricettivo alle stelle…»  Senza contare che il Comune non ha soldi e «figuriamoci – afferma Daniele Brocchi segretario Assoturismo – se crediamo agli spot dell’assessore alla mobilità o al fatto che ci saranno più uomini a presidiare le zone calde del turismo. Sarà un Vietnam senza morti e vincitori. Ad oggi è già il delirio con le strutture ricettive abusive, le guide turistiche abusive, gli scippi dei rom, i venditori abusivi ecc, immaginate cosa succederà durante i giorni del Giubileo».

IL TURISMO RELIGIOSO – Dubbi anche sui guadagni per gli operatori del settore perché il turismo religioso è un turismo senza pretese, «il 60% si accontenta di pernottare in strutture religiose e b&b, non di certo frequenta ristoranti o locali alla moda, ma preferisce la tavola calda o il panino mordi e fuggi.» Intanto la Chiesa (poco interessata ai locali di moda), nella sua infinita saggezza, si attrezza e l’UNITALSI addetta al  movimento di persone disabili e malate è già al lavoro subissata da telefonate degli interessati provenienti da tutta Italia. Per questo ha attivato il numero verde gratuito 800.062.026. Se l’UNITALSI ha 111 anni di esperienza la Chiesa dei Giubilei ne ha almeno 1500 ed in fatto di accoglienza si è fatta le ossa sin dall’alto medioevo come dimostrano le vestigia di ospedali, ostelli e strade antiche che segnano, poco visibili, il centro storico di Roma.

Le strutture ricettive della Chiesa sono già mobilitate per il resto dovrà pensarci lo Stato cui i Vicari di Cristo non sono tenuti ad anticipare le loro storiche decisioni. Poi se il Giubileo marcherà un punto di percentuale in più di Pil (come è stato scritto) o sia (in modo blasfemo) equiparato alla Expo di Milano come occasione di business è irrilevante. Perché i romani, statene certi, otterranno  l’indulgenza plenaria’ per la loro infinita pazienza.

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