Non bastava un assessore alla legalità giunto direttamente dalle file della magistratura: accanto ad Alfonso Sabella il sindaco Ignazio Marino ha messo a febbraio anche Serafina Buarnè, stavolta nel compito di responsabile prevenzione della corruzione per il Campidoglio. La Buarnè è stata nominata da Marino quando già era al vertice della direzione capitolina Integrità, Trasparenza e Semplificazione dell’Azione amministrativa. Nella sua carriera vi sono esperienze come Segretario Generale a Enna, Ragusa, Partinico e Porto Empedocle e a Villabate e come Commissaria del Comune di Termini Imerese.
PARLA AUGELLO – Ora la sua nomina torna al centro dello scontro politico, con un pezzo da novanta del centrodestra ad alzare il livello della polemica Infatti il senatore di Ap Andrea Augello ha denunciato l’irregolarità delle procedure adottate dal sindaco Marino per la nomina della Buarnè. Augello dopo l’esposto sul caso indirizzato al presidente dell’anticorruzione Raffaele Cantone, ha visto lo stesso Cantone scrivere al sindaco Ignazio Marino «segnalando le criticità presenti nella procedura adottata».
NOMINA ILLECITA – In particolare per il senatore romano tali modalità sarebbero «non rispondenti al dettato della legge 190 del 2012». La critica di Augello sembra essere condivisa dallo stesso Cantone, e questo facilita le bordate del senatore a mezzo stampa: «Non voglio maramaldeggiare sul sindaco di Roma, già messo a durissima prova dai suoi infiniti errori e dalle sue scelte sbagliate in queste settimane – sottolinea il senatore di Ap – Mi limito a rilevare che, dopo aver nominato responsabile dell’anticorruzione un signore indagato per ‘Mafia capitalè ed essere giunto, con la dottoressa Buarnè, al suo terzo tentativo di nomina per quel delicatissimo incarico, avrebbe forse dovuto fare a meno di derogare in modo arbitrario alle norme che disciplinano questa materia. Speriamo che al quarto tentativo le cose vadano meglio». A questo punto si aspetta una risposta dal sindaco Marino.
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