Nella giornata del “trasloco” dal quartier generale della Protezione civile in Prati a Palazzo Valentini Franco Gabrielli è passato prima in Campidoglio dal sindaco Marino e poi nel pomeriggio alla sede della Protezione civile di via Flaminia per una conferenza stampa di saluto. Incalzato dalle domande ha risposto con interventi chiari e asciutti: da uomo dello Stato sa di assumere un impegno delicatissimo che il governo gli affida in un momento difficile per la capitale. E nelle ore del passaggio di consegne al nuovo capo Dipartimento (l’interno alla Protezione civile Fabrizio Curcio, già a capo della gestione emergenze) Gabrielli aspetta a parlare dei mali della capitale: “Lasciatemi leggere le carte” dice subito ai giornalisti che lo interrogano su Mafia Capitale.
IN CAMPIDOGLIO – Stamattina nel corso della visita in Campidoglio ha preferito tracciare la cornice entro la quale intende lavorare per la città: “Condivisione e dialogo”, ha spiegato, e “niente proclami” prima di arrivare alle soluzioni. Franco Gabrielli lascia la Protezione civile dopo oltre quattro anni di intenso impegno, culminato nel recupero della Costa concordia (operazione dalla visibilità mondiale) e costellato di continue emergenze nazionali (dai terremoti alle alluvioni) fino agli sbarchi delle carrette dei migranti a Lampedusa.
ATTENZIONE ALLA GENTE – In questi anni il tema sempre presente è stata la diffusione della cultura di protezione civile nella popolazione. E nel mandato da Prefetto che oggi inizia dopo sette anni di gestione Pecoraro Gabrielli continuerà a lavorare per la gente: per dare un “servizio a questa città complicata – ha detto – ma fatta anche di tanta gente che anche nelle difficoltà ha un approccio molto corretto. In questo senso dovremmo essere sempre al loro servizio”. Al lavoro dunque, dice Gabrielli che per il suo mandato auspica di “risolvere i problemi vissuti dalla gente come prioritari” ricordando poi che come in Protezione civile non esiste ”rischio zero”, non esiste la sicurezza assoluta” in una metropoli come Roma.
DA 17 ANNI A ROMA – Dopo le foto e i saluti di rito con il Sindaco Marino, gli attestati di stima del presidente della Regione Zingaretti e l’apprezzamento dei sindacati, Gabrielli ha guardato agli impegni immediati: priorità sono “la via Crucis, la partita di domani e la messa pontificale. Martedì, se tutto andrà per il meglio, comincerà una serie inimitabile di riunione e confronti”. Gabrielli, nato a Viareggio 55 anni fa, vive da ormai 17 anni in questa città e conosce le difficoltà della capitale molto bene, dai rifiuti ai trasporti, dal degrado alla sicurezza nelle periferie.
SU MAFIA CAPITALE – E poi c’è la questione di Mafia Capitale sulla quale, alla fine il neo prefetto ha risposto così: “Nei prossimi giorni mi incontrerò con il procuratore Pignatone, con il quale mi sono sentito stamattina, e il prefetto Marilisa Magno che ha la responsabilità degli accertamenti. Al prefetto di Roma spetterà di mettere una firma sotto un documento all’esito di questo percorso in cui si tireranno le somme”. Poi ha specificato: “La dead line è il 15 giugno e non è corretto esprimere valutazioni su una vicenda che fino ad oggi ho appreso sugli organi di informazione”. Il neo prefetto è già al lavoro: scelto per le capacità dimostrate finora come poliziotto, prefetto dell’Aquila terremotata e capo della Protezione civile (negli anni del “post Bertolaso”) arriva nella capitale pronto a guardare in faccia i tanti problemi rimasti irrisolti da anni, a Roma e nella città metropolitana.
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