Nonostante il vice presidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio abbia gettato acqua sul fuoco e lo stesso governatore Nicola Zingaretti abbia confermato l’assoluta fiducia nell’assessore alle legalità Alfonso Sabella, le incredibili dichiarazioni di Ignazio Marino lasciano il segno e non placano Sel. L’affermazione di Marino secondo la quale chiunque osi chiedere conto a Sabella dei fatti del G8, si schiera con le mafie romane, non deve proprio essere andata giù a Sel (e non solo) . E’ il caso della presidente del gruppo Misto-Sel al Senato Loredana De Petris, la quale si dice stupefatta dalla reazione del sindaco «spropositata e forse anche pretestuosa».
«L’inspiegabile» reazione del sindaco, secondo la De Petris, potrebbe essere motivata dai recenti dissidi fra Sel e Marino sul bilancio anche se « in una maggioranza, le discussioni in uno spirito costruttivo sono una cosa normale». La parlamentare ha inoltre sottolineato come nelle domande di Smeriglio non ci fosse alcun riferimento al ruolo di Sabella nella giunta capitolina. Infatti i 12 punti sui quali Smeriglio ha chiesto chiarimenti (vedi link art ieri) «sono domande che tutti i lettori si saranno posti e doveva porsele anche il sindaco, che peraltro è di Genova. Lui non c’era, noi sì. Noi abbiamo sentito le urla della Diaz, abbiamo visto il sangue, le persone massacrate.
Quindi «non avrebbe dovuto reagire in quel modo, ma sostenere la nostra tesi.» D’altra parte Marino non è tipo da scatti di nervi, ma anche freddo calcolatore delle sue convenienze politiche e i dissidi con Sel non sono una novità . Strano poi, rileva la De Petris «che in soccorso ( di Marino) sia arrivata la ex vicesindaco di Alemanno… (Sveva Belviso)» Se sia a rischio l’alleanza tra Pd e Sel in Campidoglio si vedrà «nel merito del progetto di questa città, che va rilanciato» aggiunge la senatrice.
Ma il tono delle sue dichiarazioni lascia trasparire che qualcosa in Campodoglio ancora non va ed il richiamo all’ordine di Marino, rivolto ieri al suo vice sindaco Luigi Nieri, non ha certo contribuito a rasserenare il clima. Per quanto riguarda l’invito di Sabella a presentare esposti in Procura, per chiunque abbia delle perplessità sulle vicende del G20, la De Petris ritiene non ce ne sia bisogno perché la via maestra è quella di una commissione parlamentare di inchiesta.
«All’epoca non si volle fare una commissione – ha aggiunto la senatrice- Ora ho ripresentato una proposta di legge per la sua istituzione, dopo la sentenza di Strasburgo che parla di tortura». Insomma il confronto fra il sindaco e Sel non pare sia concluso a tarallucci e vino. Soprattutto se l’intenzione dei vendoliani è quella di coprire il vuoto politico lasciato a sinistra da un Pd non solo commissariato da Matteo Orfini proconsole di Renzi, ma tramortito dall’indagine su ‘mafia capitale’ foriera di possibili sviluppi.
LA DICHIARAZIONE DI MARINO – “Ho sentito oggi il vicesindaco Luigi Nieri al quale ho confermato la mia stima e fiducia. L’amministrazione che ho l’onore di guidare continuerà con ancora più forza il suo lavoro di rinnovamento e di cambiamento della città. Sono certo che io, Nieri e l’assessore Sabella, inoltre, condividiamo in pieno la necessità che sui fatti di Genova del 2001 sia fatta piena chiarezza: ciascuno di noi l’ha sempre affermato e continueremo a lavorare perché la verità sia raggiunta nell’interesse dell’Italia”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma Ignazio Marino.