Sciopero Atac, Marino e le solite minacce di licenziamento

Ma coi 767 vigili assenteisti la sua furia si risolse in soli 30 provvedimenti lievi

0
463

Che fai, li cacci? Si potrebbe chiedere a Ignazio Marino parafrasando la provocatoria domanda che Fini fece a Berlusconi in tempi lontani. Eh sì, perché ormai, ogni volta che scoppiano casini eclatanti nei pubblici servizi, lui, il sindaco, minaccia fuoco e fiamme come farebbe qualsiasi padroncino della Padania.

DIPENDENTI ATAC A RISCHIO – Così ora quattro lavoratori Atac rischiano il licenziamento. Tutti addetti alla «Direzione centrale del traffico», l’ufficio da cui venerdì mattina partì l’ordine demenziale di evacuare i treni prima che scattasse lo sciopero. Una decisione che il sindaco Marino definì «grave e pericolosa» promettendo «licenziamenti già martedì». Al vaglio anche le posizioni dei 15 macchinisti alla guida dei treni evacuati che rischiano sanzioni minori perché l’ordine è partito dai superiori.

LA POSZIONE DI IMPROTA – A dargli manforte l’assessore Improta che ieri ha incaricato «la (solita ndr) Commissione di valutare se alcuni comportamenti abbiano alterato lo standard di sicurezza che deve essere garantito ai passeggeri e ai dipendenti». Ma Improta prudentemente ammette anche che tre dipendenti Atac sono stati aggrediti dai passeggeri inferociti.

L’IRA DEI PENDOLARI – Dare in pasto qualche testa al popolo degli utenti non guasta mai anche se siamo convinti che i suddetti utenti siano sempre incazzati di loro per le corse irregolari soprattutto della metro B, per la sporcizia delle stazioni, dei treni e dei bus, per la pericolosa presenza di borseggiatori e bande di rom sui treni, per le disumane attese delle linee periferiche di superficie ecc. ecc. Ma questa è un’altra storia. A Ignazio piace far vedere che lui è un duro che da Ostia all’Anagnina governa con il pugno di ferro.

LE LEZIONCINE – Purtroppo le esternazioni verbali e il profluvio di annunci non cambiano di una virgola il caos cittadino. Però ci sono degli assessori che fanno i professorini impartendo lezioni a destra e manca. Come ha fatto recentemente Estella Marino che di fronte al malfunzionamento della differenziata dove c’è, ha distinto i romani in virtuosi e non. Dove per i non si intendono gli sporcaccioni. Poi c’è il solito Codacon che non rappresentando molto sul piano dei consumatori iscritti, non fa altro che inviare esposti in Procura. E anzi, con il Tar qualche volta ci azzecca e fa cassare le decisioni di questa amministrazione.

LEGGI ANCHE: Sciopero, “autista blocca metro e scappa sui binari”: passeggeri furiosi

TANTO RUMORE PER NULLA – Ma strillare tanto serve davvero? Prendiamo ad esempio il capodanno “nero” dei vigili che doveva essere la madre di tutte le punizioni per i 767 assenteisti. Sapete come è andata a finire? La furia punitiva di Ignazio si è risolta con provvedimenti lievi per soli trenta pizzardoni. Valeva la pena che Ignazio e la romanissima ministra Marianna Madia facessero tanta cagnara? Infatti dei 571 malati, dei 63 assenti per «donazione del sangue», degli 81 assenti con il permesso della Legge 104, solo in 30 riceveranno una sanzione che va dall’ammonizione verbale alla sospensione dal lavoro per un periodo di tempo inferiore ai 15 giorni. “Un bel tacer non fu mai scritto” verrebbe da talora da suggerire, ma ormai il sindaco è un fiume in piena di esternazioni, ammonimenti, minacce promesse, annunci che a vedere i recenti sondaggi non pare gli rendano molto in termini di gradimento popolare.

 

[form_mailup5q lista=”campidoglio”]

È SUCCESSO OGGI...