Ostia, un lettore ci scrive sulle concessioni dei balneari

La nostra testata segue dal 2010 la vicenda, senza che finora siano emerse novità significative

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Andrea Ciabocco, concessionario del punto verde qualità la Madonnetta, da tempo conduce la sua battaglia perché la legalità e la trasparenza si facciano finalmente strada sulla vicenda dei PVQ. Una vicenda che questo giornale segue dal 2010 senza che si vedano, al momento, sbocchi o soluzioni che peraltro liberino il Campidoglio della fideiussione al 95% che garantisce almeno 450 milioni erogati dalla Bcc e prima dal Credito sportivo negli ultimi 10 anni. Riceviamo e pubblichiamo volentieri la lettera che ci ha inviato.

Egregio Dott. Longo, Le scrivo in merito a quello che sta accadendo in questi giorni nel municipio X. Come noto dopo le dimissioni del presidente Tassone e’ iniziata la battaglia tra amministrazione comunale e balneari riguardo l’apertura dei varchi per il libero ingresso dei cittadini alla battigia. Chi le scrive e’ amministratore di una societa’ concessionaria di un PVQ e quindi ora lei si chiedera’ ma che ci azzecca Ciabocco con i balneari?

Contestualizzo il tutto e mi spiego. Sono anni che lotto con l’amministrazione comunale per vedere riconosciuti i miei diritti con la speranza che questo avvenga da quando abbiamo finalmente un competente direttore ,il Dott. Serra,dell’ufficio speciale di scopo sui PVQ e da quando, dopo i fatti di mafia capitale,la delega in materia e’ stata assegnata all’assessore alla legalita’ Sabella. Quello che sta accadendo in questi giorni sull’apertura dei varchi mi porta a fare delle riflessioni.­ Quale’ la differenza tra una concessione demaniale di una spiaggia e una concessione comunale come quella dei punti verdi qualita’?

Perche’ al parco della Madonnetta i cittadini, giustamente, percepiscono di essere in un parco pubblico e di conseguenza fruiscono liberamente dei 17 ettari a loro disposizione e invece a Ostia per poter accedere alla battigia devono passare per i varchi? Perche’ a Ostia la spiaggia, ad eccezione delle poche libere, e’ percepita come un bene privato? Il punto verde qualita’ della Madonnetta ha un rapporto del 70% a fruizione libera….quale’ invece il rapporto delle concessioni dei balneari?­ Ho letto che nel Piano utilizzo arenili, le concessioni dei balneari vengono equiparate a ” verde pubblico e servizi pubblici di livello locale”.questo porterebbe di fatto a sanare gran parte delle costruzioni che nel tempo sono state fatte sugli arenili.

Dette questo aggiungerei un’altra riflessione. Il problema dei punti verdi ,chiaramente di quelli sani, e’ quello della sostenibilita’ economica e spesso la sostenibilita’ economica e’ influenzata, come nel caso della Madonnetta, dalla poca cubatura concessa. Se alla Madonnetta venisse applicato il nuovo Piano Regolatore avremmo la stessa cubatura dei balneari col PUA. Oggi abbiamo 21 ettari di parco e 7000 metri quadri costruiti e col nuovo Piano Regolatore avremmo piu’ di 50.000 metri quadri!!!!!

Delle due l’una: o sono cosi socialmente utili i balneari da meritarsi un cosi’ grande premio, o sono io cosi’ pessimo da dover essere punito. La pubblica utilita’ di un parco e quella delle spiagge dovrebbe, a mio avviso, essere garantita dalle stesse regole.Oggi ci troviamo nel caso grottesco che chi ha usufruito di un bene pubblico per anni negando l’accesso alla (spesso costruendo abusivamente) ha la potenza per poter difendersi e contrattare con l’amministrazione. Chi invece ha rispettato le leggi costruendo solo il poco che gli e’ stato concesso e mettendo a disposizione l’equivalente di 21 ettari di battigia ai cittadini si trova in enorme difficolta’.

Ci sara’ mai qualcuno che cerchera’ di mettere ordine in tutto questo….sarebbe troppo avere stessi diritti e doveri?
Andrea Ciabocco

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