E’ facile fare dell’ironia, che potrebbe venir fraintesa, con i tempi che corrono, come simpatia verso l’illegalità se non peggio. Eppure non si può passare sotto silenzio che dopo tanti proclami di Ignazio Marino, dopo le improbabili quanto categoriche esternazioni del commissario del Pd di Ostia il senatore Stefano Esposito da Mondovì e i tanti comunicati dell’assessore alla legalità e attuale commissario del X municipio Alfonso Sabella, questa mattina sono stati riposizionati i cancelli dei varchi a mare dello stabilimento Shilling – La Rotonda di Ostia.
La decisione di «restituire e ripristinare» i cancelli è stata presa ieri dall’amministrazione del X Municipio, direzione Ambiente e Territorio perché il Tar aveva accolto la richiesta di sospensiva presentata dai gestori visto che nella planimetria presentata «non è presente alcun varco a mare» e aveva rimandato la decisione finale al 6 maggio. Si ricorda che l’inferriata era stata rimossa, proprio perchè impediva il libero accesso alla battigia, lo scorso 14 aprile alla presenza del sindaco Ignazio Marino con tanto di consueto codazzo di reporter, fotografi e teleoperatori ad immortalare l’evento. Indipendentemente dalla decisione definitiva del Tar, quasi sempre affatto tenero con il Campidoglio, questo “rimuovi e rimetti” di cancelli, sia pur solo di un solo stabilimento, non giova all’immagine di una amministrazione che manifesta intenti buoni e giusti ma che probabilmente non è sempre accurata nelle procedure. E già che stiamo ad Ostia riportiamo la lettera di un lettore (fra le tante che abbiamo ricevuto che scrive:
«Caro direttore,
Leggo del nuovo Commissario, della prima sentenza per associazione a delinquere di stampo mafioso con oltre 200 anni di pena ai Fasciani di Ostia, ma anche dei varchi, delle fasce blu ed al tempo stesso delle demolizioni e dei ricorsi al Tar che il comune perderà come al solito. L’ultima è che mesi fa hanno spostato a Roma gli uffici del giudice di pace lasciando i fascicoli ad Ostia. Piove sul bagnato, anzi sul bagnasciuga. Proprio su quello che tra qualche giorno, per la scampagnata del primo maggio, i romani cercheranno di occupare con sdraio, lettini, ombrelloni, fave e pecorino …costi quel che costi! L’unico vero problema è quello di parcheggiare bene la macchina sennò il Sindaco ci fa la multa.
Lettera Firmata
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