Nella citata intervista alla Stampa Tv il sindaco Ignazio Marino afferma che «il gradimento è al 49%, quindi un romano su due mi voterebbe in un momento in cui io sto veramente cambiando la cultura di una città che era un pò più abituata al medico di famiglia amico che ti fa il certificato e al vigile che chiude un occhio, e improvvisamente si è trovata di fronte un’amministrazione che dice ”no, servono le regole”, perché con le regole vivremo meglio tutti. La città si trova a cambiare improvvisamente, e il cambiamento preoccupa.»
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Non sappiamo se i romani preoccupati di tirare avanti fino a fine mese siano veramente preoccupati per il cambiamento “epocale” (iperbole da lui frequentemente usata). Nemmeno sappiamo se il chirurgo dei trapianti sia meglio del medico di famiglia. Quello che sappiamo per certo è che nella graduatoria stilata dal 24 Ore sui sindaci, Marino occupa solo l’82° posto.
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Tuttavia la stranezza sta nel fatto che nella suddetta classifica, pubblicata agli inizi del 2013, la percentuale di apprezzamento per il sindaco Alemanno era pari al 50%. Quindi, se il nome dell’ex ministro dell’Agricoltura non compariva nella top 50, era solo perché la classifica dell’istituto indicava solo i sindaci che superano la soglia di gradimento del 55%, Certo, la ricerca pubblicata dal Sole24Ore il 7 gennaio 2013 consegnava al sindaco Alemanno sempre il 50% dei gradimenti, anche se in lieve flessione (-4%) rispetto alla precedente rilevazione. Si dà il caso che Gianni allora fosse ormai alla frutta, ma se tanto ci dà tanto, Marino alla frutta ci sarebbe arrivato solo dopo due anni. Con buona pace del gradimento che dice tutt’altra cosa dei più recenti sondaggi di voto che assegnano all’attuale sindaco meno del 25%. Ergo, se vogliamo fare propaganda tutto fa brodo, persino le graduatorie e i sondaggi. Se invece si vuol far politica, soprattutto in questo momento, è sempre meglio una sobria riservatezza.
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