Il sindaco Ignazio Marino con una battuta vecchia come il cucù ha fatto sapere che lui i giornali li usa solo per incartarci le uova, resta il dubbio sull’uso che fa dei siti web di informazione che non potrebbero incartare un bel nulla se non i cervelli.
REAZIONI – Reazioni sdegnate di alcuni quotidiani romani e dell’ordine dei Giornalisti preoccupato per l’occupazione di una categoria, ahimè, alla frutta e che le dichiarazioni del più importante sindaco d’Italia non aiutano certo ad incrementare. Ma esulando per un attimo dai soliti discorsi sul diritto/dovere dell’informazione e sul suo ruolo in democrazia, non si comprende perché Marino continui ad avvalersi di una robusta struttura dedicata ad esaltare la sua immagine proprio su quella carta che lui usa per avvolgere le uova.
I DUBBI – L’ufficio stampa e comunicazione ai tempi di Alemanno contava ben 36 addetti, tanto che l’allora capo ufficio stampa appena nominato fra tante polemiche sul suo stipendio, Marco Girella, dichiarò di aver notevolmente ridotto nell’organico e nelle funzioni questa struttura. Di Marco Girella da quasi un anno si sono perse le tracce anche se l’ultima comunicazione riguarda il suo spostamento alle “periferie” inteso non come trasloco del suddetto a Ponte di Nona, ma come una attenzione particolare alla comunicazione di quegli sfortunati insediamenti. La cosa curiosa è che attualmente sul sito del Comune la pagina relativa proprio all’ufficio stampa e comunicazione risulta in rifacimento per cui dobbiamo attenderci mutamenti che sono tenuti rigorosamente segreti, ma ormai noti a tutti nel ristretto mondo della comunicazione romana.
I NUMERI – Per rispetto ai colleghi e alla loro attività non citeremo i nomi, ma sino a qualche mese fa dalla stessa opalina risultava che fra le mura capitoline attendessero al sacro lavoro dei comunicati e di quant’altro Ignazio dovesse esternare, oltre allo scomparso Girella, 3 addetti alla segreteria di quell’ufficio, altri 7 alla redazione centrale, 5 alla redazione del Notiziario e alla Homepage, 3 alla redazione della “Newsletter Roma Capitale” con altri 2 alla relativa segreteria, 4 all’ufficio fotografico, 2 alla Rassegna Stampa. Per un totale di 26 collaboratori cui vanno aggiunti gli addetti stampa degli assessori, almeno una decina, del Consiglio di Roma Capitale e dei singoli gruppi politici ivi presenti. Per un totale che con le consulenze più o meno inquattate nello staff del sindaco, potrebbe superare i 60 addetti. Non proprio la redazione del Messaggero, ma quanto meno di un bel quotidiano regionale.
LA DOMANDA – Domanda: ma se Ignazio con i giornali ci incarta le uova e i siti web di informazione nemmeno li guarda, a cosa serve tutto questo apparato? Mediamente sui tavoli delle redazioni piovono circa una quindicina di comunicati, poi c’è da seguire sindaco e assessori nelle loro peregrinazioni, esaltare i successi di assessori, consiglieri e capo gruppo. Insomma un bel lavorone e tutto per aiutare Ignazio a risolvere il problema della conservazione delle sue uova. Ne vale la pena?
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