Internazionali di tennis, Ignazio Marino e la polemica sugli impianti

Il presidente di Federtennis Biraghi polemizza con il sindaco. Intanto Montino apre all'ipotesi di un nuovo stadio a Fiumicino

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Ognuno in fatto di sport ha i suoi gusti. C’è chi ama il ciclismo o il podismo, chi (in verità molti di meno nelle periferie romane) il tennis. A proposito di quest’ultimo, domenica si sono chiusi gli internazionali di Roma con la vittoria di Maria Sharapova e Novak Djokovic che testimoniano il livello di una competizione che ha visto avvicendarsi campioni di caratura mondiale. Ma non c’è premiazione senza polemica: il fatto che alla premiazione non fosse presente il sindaco Ignazio Marino è stato notato.

Soprattutto dal presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, che si è chiesto se a Roma ci sia un sindaco, replicando a chi gli domandava come si stanno rapportando gli organizzatori degli Internazionali e la giunta capitolina in relazione ai problemi logistici e di spazi riscontrati nell’organizzare il torneo. E’ anche vero che il sindaco era presente fra le magliette rosa della “Race for the cure” per la prevenzione del tumore al seno cui un chirurgo come Ignazio non poteva mancare. E poi alla corsa c’erano 70.000 persone, agli internazionali un pò meno.

Ma come spesso succede se lasci degli spazi qualcuno ci si infila. Tanto che il presidente del Coni Malagò, ben presente e visibile alla premiazione degli internazionali insieme alla leggiadra ministra Boschi, pare a suo tempo abbia avanzato l’ipotesi di spostare gli internazionali a Fiumicino. Che non si tratti di una ipotesi peregrina lo dimostra l’entusiasmo del sindaco della città costiera Esterino Montino che tutto eccitato esordisce «l’ipotesi di portare il grande tennis nella nostra Città non può che trovarmi d’accordo. Sarebbe un sogno poter ospitare gli Internazionali d’Italia, uno dei tornei più prestigiosi al mondo e accogliere i grandi campioni della racchetta.»

Anzi, lui avrebbe già individuato l’area dove svolgere la prestigiosa competizione.   «Un’area a pochi minuti dall’aeroporto internazionale, dall’autostrada, dal grande raccordo anulare e dalla Ferrovia» precisa Montino. Ma che qualcosa bolla in pentola lo dimostrerebbero le successive dichiarazioni del sindaco di Fiumicino che afferma «con Malagò ci siamo sentiti diverse volte e già ho avuto occasione di manifestargli la piena disponibilità ad ospitare un grande impianto sportivo in vista dei Giochi Olimpici del 2024. Questa ipotesi delle ultime ore non può che farmi enormemente piacere».

Da qui al 2024 campa cavallo, ma effettivamente l’impianto romano è piccolo, inadeguato e quindi l’ipotesi non è affatto da scartare tanto più che il sindaco ha in mente il nuovo stadio della Roma per la soddisfazione di decine di migliaia di supporters. Quello che tuttavia va notato è che l’attivismo di Malagò va crescendo di ora in ora in vista della possibile approvazione della candidatura Olimpica per la città eterna, tanto che qualcuno lo vede già come futuro sindaco di Roma al posto di Ignazio. Lui si schermisce perché si occupa di sport e non di politica, eppure sarebbe un bel candidato di centro, dove per centro oggi si intende il Pd di Renzi.

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