Il verde di Roma allo sbando. E noi lo avevamo detto

Caduto un albero in viale Regina Margherita, davanti la sede dell'Enel. La polizia municipale ha chiuso il tratto di strada tra via Ombrone e via Savoia

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Un albero è caduto questa volta  in viale Regina Margherita davanti la sede dell’Enel. Al momento non si segnalano feriti, ma i rami sarebbero caduti su alcune moto in sosta e la polizia municipale ha chiuso il tratto di strada tra via Ombrone e via Savoia. Il 5 giugno scorso l’assessore all’ambiente Estella Marino aveva riconosciuto la gravità della situazione degli alberi romani che sono un vanto della Capitale.

LE PAROLE – «Siamo a conoscenza della situazione degli alberi a Roma – aveva detto –  e stiamo lavorando in modo incessante e con le risorse che abbiamo». In tutta la città ci sono più di 330mila alberature delle quali più di 82mila fra le più grandi e molte giunte quasi a fine ciclo vita. Ma secondo l’assessora con Mafia Capitale, ormai responsabile di tutti i malanni di questa città e con i furti subiti al Servizio Giardini – aggiunge – «abbiamo subito un duro colpo ma abbiamo reagito con determinazione». La verità è che le gare per appaltare i lavori sul verde in parte assegnati alle coop di Buzzi sono state sospese. Il più atteso è l’appalto di cinque milioni di euro che prevede il monitoraggio, la sorveglianza, il pronto intervento h24 – 365 giorni l’anno, degli 82 mila alberi più grandi e più pericolosi che sovrastano le strade e le ville romane.

LE NOSTRE SEGNALAZIONI – Già il 10 settembre del 2012 Cinque segnalava che le le strade dell’allora III richiedevano una maggiore manutenzione degli alberi in via Lanciani, viale Regina Elena, via Nardini, via Apuania e piazza Bologna e lo faceva presente. E ancora il 5 settembre dello scorso anno (LEGGI L’ARTICOLO), prima che mafia capitale esplodesse, segnalavamo che i dipendenti comunali addetti alla cura del verde sono solo 160. «E’ proprio il tema dei controlli il punto debole della questione – scrivevamo allora –  se gli alberi sono divisi in cinque categorie a seconda delle quali i controlli devono essere più stringenti e puntuali, è la mancanza di uomini, giardinieri e specialisti, a fare la differenza: per controllare lo stato di salute di una pianta, spiegano gli esperti serve almeno un’ora di tempo, ma come detto mancano il personale competente e gli strumenti per stabilire se l’albero è in salute». Inoltre, aggiungevamo «di anno in anno il servizio giardini è stato penalizzato sempre più dal punto di vista degli occupati, anche con il ricorso a ditte private che si occupano di manutenzione. Non vengono utilizzati volontari, studenti come in altre città, nè vengono organizzate campagne o strumenti di contatto con la cittadinanza. L’iniziativa per adottare nuovi alberi voluta dal sindaco Marino sta per partire, per ora unico lampo di luce in un quadro praticamente buio». A distanza di quasi due anni la situazione evidentemente sta peggiorando.

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