Si è conclusa questa mattina presso la commissione parlamentare per i migranti l’audizione secretata del Procuratore capo Giuseppe Pignatone. Il presidente della commissione Gennaro Migliore, al termine dell’audizione ha riferito che il sindaco Marino sarà ascoltato il 30 giugno.
CONVOCAZIONI – ll calendario delle prossime convocazioni è stato definito nella riunione dell’ufficio di presidenza di questa mattina e prevede, a date da definirsi, quelle del Presidente della Regione Nicola Zingaretti, del ministro dell’Interno Angelino Alfano, del presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, del presidente dell’Anci Piero Fassino e di tutti i presidenti delle Regioni.
LE PAROLE DI MIGLIORE – «E’ stata un’audizione importante – ha riferito Migliore – che ha segnalato l’estensione dell’attività investigativa (sui fenomeni mafiosi e correttivi, ndr), da cui emerge con grande nettezza che il sistema ha fatto un salto di qualità nel 2011 e nel 2012». Il 2011 è l’anno dell’emergenza in Nordarfica sul quale «si è costituito un sistema mafioso, come quello di mafia capitale. Si tratta per la politica di sconfiggere questo concetto». Occorre anche capire, aggiunge «come è stato possibile, e questo non è un reato ma per noi motivo di interesse, che ci siano state tante distrazioni nel vedere crescere il ruolo di Luca Odevaine. Il nostro compito è quindi cercare di individuare il sistema di connessione che ha visto Odevaine operare indisturbato per anni, tanto da fargli dire che sapeva come influenzare e pilotare il flusso di migranti tra le varie Regioni. Non a caso la Sicilia e il Lazio sono quelle con maggiore presenza di migranti».
LE INDAGINI – Per quanto riguarda le indagini in corso della Procura di Roma, Pignatone avrebbe riferito «tutto quello che era necessario dirci, su quella in fieri no» ha comunicato il presidente della Commissione. «Detto questo – ha aggiunto Migliore – è chiaro che non è un sistema chiuso, diciamo così», ma anche se il Procuratore non ha detto «quali saranno gli ulteriori step la nostra impressione – ha aggiunto – è che essendo un’organizzazione criminale ramificata ci siano molti spunti. È stato utilizzato questo termine nelle intercettazioni e dalle risultanze delle indagini. Che questo corrisponda ad un’ulteriore prosecuzione dell’attività di indagine non ci è stato detto, lo abbiamo valutato noi».
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