Ama e i furbetti della 104: tutti i numeri dell’assenteismo

Licenziati due dipendenti che utilizzavano i permessi per fare shopping e andare in palestra

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Utilizzavano i permessi retribuiti dall’Inps per tre giorni al mese ma, invece di assistere parenti, vittime di disabilità o malattie invalidanti, come prescrive la legge 104, facevano altro, dallo shopping al secondo lavoro. Dopo mesi di controlli l’Ama ha appurato gli abusi e licenziato due suoi operai.

LE INDAGINI – Secondo l’agenzia Dire le indagini della municipalizzata, che aveva messo nel mirino una decina tra i casi ”più evidenti”, erano iniziate da ottobre 2014. Da quel momento, e fino allo scorso aprile, un 26enne e una 37enne sono stati ”monitorati” da investigatori privati ogni qualvolta hanno usufruito (praticamente tutti i mesi) dei tre giorni concessi dalla normativa. Dai controlli è emerso che nessuno dei due utilizzava il beneficio per le finalità previste dalla legge. In particolare, il ragazzo si sarebbe dedicato anche a shopping e palestra mentre la donna, in alcuni casi, avrebbe prestato servizio presso il negozio di un parente.

PESANTE BILANCIO DI COSTI E ASSENZE – Resta però il fatto che in Ama l’utilizzo della 104 per l’assistenza ai congiunti pesa per quasi il 20% su tutte le assenze di un anno dei suoi lavoratori. Uno stuolo di congiunti disabili, gravemente malati o cronici, che solleverebbe qualche dubbio per ogni azienda privata. Oggi se ne accorge anche la dirigenza Ama, scoprendo che gli aventi diritto sono 1.486 ma per qualcuno il beneficio sarebbe doppio perché gli assistiti effettivi sono 1.585. Moltiplicando quest’ultimo dato per i tre giorni previsti dalla legge viene fuori il totale potenziale di assenze al mese di 4.755 giorni. Bilancio pesante anche in termini di costi perché, se è vero che l’azienda viene ”rimborsata” dall’Inps nel pagamento dei tre giorni, è altrettanto inevitabile per l’azienda ricorrere agli straordinari per tappare le falle aperte da queste assenze con un costo potenziale annuo per l’Inps di oltre 4 milioni cui va aggiunto quello di oltre 7 milioni per l’Ama. Base ”minima” di calcolo perché la normativa prevede anche possibilità di usufruire del congedo straordinario per gli assistiti di primo grado (coniuge, figli e genitori) per un periodo di due anni spalmabile su tutta la vita lavorativa. Pertanto, aggiungendo anche questa opzione ai tre giorni utilizzabili tutti i mesi, la spesa potenziale per l’Inps lievita fino a circa 7,2 milioni e le spese per gli straordinari in Ama salgono fino a 12 milioni. Ai quali, se le indagini dovessero proseguire, dovrebbero aggiungersi i costi degli investigatori privati impegnati in un lavoro degno dell’Fbi.

 

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