Se per 400 atti “viziati” dal 2013 al 2015 non è stata comminata alcuna sanzione tocca vedere adesso se la Corte dei conti interverrà, perché senza sanzioni e senza l’individuazione dei responsabili, molti atti continueranno ad essere viziati o si paralizzerà completamente la macchina amministrativa dal momento che nessun responsabile vorrà più firmare nemmeno la carta igienica.
LA RELAZIONE E GLI ILLECITI – Chi invece sta firmando a tutto spiano è il dott. Serra, supervisor della spinosa faccenda dei Punti Verdi Qualità cui il Comune garantisce una fideiussione al 90/95% su 400 milioni per i mutui concessi ai concessionari prima del Credito Sportivo e successivamente dalla BCC. Al momento il solerte funzionario che per primo ebbe il coraggio di denunciare il disastro con una corposa relazione nel luglio scorso, di concessioni ne avrebbe revocate 11, pari a quasi la metà dei PVQ attivi. Come questa testata ha spesso informato per i Pvq si va ben oltre agli atti viziati ma, come ha scritto Serra, si tratta di illeciti pesanti di varia natura. La suddetta relazione presentava anche degli allegati dai quali tuttavia risulta una anomalia. Inizialmente, parliamo del 2004 o giù di lì, per poter accedere al finanziamento con l’Istituto di Credito Sportivo (attualmente commissariato) nella prima convenzione approvata con delibera consiliare, bisognava avere una fideiussione dalla BCC al Credito Sportivo garantita per il 10% da parte del concessionario e il restante come garanzia accessoria da parte del comune che avrebbe dovuto rilasciare idonea fideiussione.
IL NODO – Ma spulciando fra le carte risulta che per alcuni concessionari di questa fideiussione non v’è traccia, mentre la Ragioneria del Campidoglio continua a pagare i debiti contratti dai concessionari e ad oggi non onorati. Così, sempre dalle carte, risulta che sui 119 milioni erogati ai concessionari di alcuni Punti Verdi Qualità senza alcuna fideiussione la Ragioneria potrebbe aver già pagato agli istituti di credito quasi 20milioni (di cui buona parte per i PVQ inadempienti Maximo e Perconti) dopo che il Comune si è mangiato e versato alle banche, il fondo di garanzia e solidarietà di 5 milioni che era stato accantonato dai concessionari. Se questa storia dei Pvq negli anni si è trasformata in una sorta di porto delle nebbie può anche venire giustificato dalla complessità e dalla dimensione finanziaria della vicenda, ma che i contribuenti continuino a pagare per una vicenda che pare non aver sbocchi, se non l’improbabile rinuncia delle banche al credito erogato, risulta del tutto ingiustificabile.
Rimaniamo in attesa di smentite.
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