I romani non lo sanno ancora ma quella rivoluzione epocale avviata con l’ascesa di Ignazio Marino al soglio capitolino è iniziata proprio oggi con l’eliminazione “fisica” dei camioncini bar della famiglia Tredicine dai luoghi storici di Roma. Un crescendo di affermazioni delle quali non vogliamo privare i lettori, che magari stanno in questo momento attendendo invano un autobus o imbottigliati nel traffico o ancora perplessi alla vista della monnezza accumulata nei cassonetti sotto casa.
LA SIGNORA DI TOR SAPIENZA – « E’ simbolico (sic) – esordisce il sindaco meno amato di Roma – il fatto che qualcosa che dovrebbe essere considerato normale da sempre diventi un giorno straordinario. L’avevo detto tanto tempo fa durante la campagna elettorale, poi abbiamo avuto qui, plasticamente (ri-sic), la visita di Barack Obama e quel giorno abbiamo visto i Fori come sono oggi. Credo che la signora Francesca che viene da Agrigento, o la signora Maria che viene da Tor Sapienza, o Francis che viene da New York debbano avere la stessa visione di questo patrimonio del”umanità.»
PER RENZI COME PER OBAMA – Concluso il doveroso omaggio alle signore del pianeta così prosegue Ignazio «oggi è un altro passo in avanti in quella Roma del terzo millennio che tanto vogliamo» perché «è simbolico il fatto che qualcosa che dovrebbe essere considerato normale da sempre diventi un giorno straordinario.» Per celebrare il “simbolico” evento non poteva mancare la sviolinata al presidente del Consiglio Matteo Renzi (che non lo ama gran che) dal quelle dipendono le sorti future del sindaco «è il primo ministro del nostro Paese e ne ha assolutamente diritto.
I COMPORTAMENTI DEI PRIMATI SUPERIORI – Sono sicuro che abbia lo stesso diritto di Barack Obama di vedere anche lui i Fori Imperiali senza camion bar». Poi una perla di scientifica competenza «lo dico come medico, c’è un settore della medicina che si chiama scienza del comportamento umano: cambiare i comportamenti che siano essi positivi o negativi è la cosa più difficile per un primate superiore» Tanto varrebbe essere un popolo di scimmie ubbidienti e pronte a cogliere un evento epocale che nessuno vede.
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