Marino ai dipendenti Ama: se non pulite bene chiamo i privati

Il sindaco di Roma apre alla possibilità di nuove strategie per la raccolta dei rifiuti

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“Sono certo che i lavoratori dell’Ama, che sono grandi professionisti, sono perfettamente in grado di tenere pulita la città, ma se questo non dovesse accadere penseremo magari di percorrere altre strade, come accade a Londra, di aprire a gara al privato la gestione della raccolta dei rifiuti e dello spazzamento delle strade nei Municipi: non è una minaccia, ma un percorso che dobbiamo tenere a mente perchè è quello che succede anche nelle altre grandi capitali europee”.

Come al suo solito il snidaco Ignazio Marino non usa mezzi termini per affrontare le questioni di suo interesse. Quella dei rifiuti è un toro difficile da domare a Roma. Con una azienda, l’Ama, in serie difficoltà economiche e gestionali, con il suo passato di assunzioni e dirigenza ai tempi dell’ex sindaco Alemanno, Ignazio Marino si trova  anche qui a gestire un difficilissimo passaggio in cui essenziale sarà il cambio di mentalità. E allora parole come le sue non somigliano tanto a quelle di un manager, che l’azienda guidata da Daniele Fortini non ne ha bisogno, ma piuttosto a quelle di un padre che invita i suoi a “comportarsi bene” per il bene della città, anche perché invece se si continuasse con la situazione attuale di incuria e approssimazione la città rischia di finire sommersa sotto un mare di monnezza .

“A Londra tutti i bureau sono gestiti da privati, a Parigi il 60% dei distretti è al pubblico e il 40% al privato – ha insistito Marino- io credo che noi ce la faremo così, con le nostre forze, ma non sono contrario a percorrere altre strade per migliorare la qualità della vita dei romani e delle romane”.  “Sono certo comunque che i risultati si vedranno già entro l”estate” ha poi concluso Marino. Quali siano le reali idee del sindaco, che oggi ha annunciato la soppressione ufficiale della figura dell’amministratore delegato e presentato la tracciabilità dei mezzi in real time e i turni dello spazzamento, quello che colpisce è la semplicità con cui, se davvero fosse uno dei progetti di questa giunta per Roma, sarebbe un primo esperimento, praticamente unico finora, di privatizzazione del servizio di raccolta rifiuti una grande città di Italia.

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