Dall’inizio del 2014 fino all’aprile 2015 aveva gonfiato a dismisura il proprio stipendio passando il badge per far figurare ore di straordinario che invece non svolgeva. Un’operazione che il “furbetto” del Comune aveva messo in atto anche in luoghi di lavoro diversi da quello di assegnazione. In particolare, presso la sede del municipio situata vicino a casa sua e non a Largo Loria, dove prestava servizio. Per questo il dipendente comunale che lavorava al dipartimento Risorse umane è stato licenziato dopo una contestazione disciplinare.
I CONTROLLI DEL COMUNE – Il comportamento del dipendente è stato anche segnalato alla Procura della Repubblica per verificare se esistono gli estremi per una iniziativa giudiziaria. Il caso è emerso dopo una serie di controlli disposti dall’amministrazione capitolina nel mese di aprile e si è potuto verificare che il dipendente nel periodo compreso tra il 2 gennaio 2014 e il 10 aprile 2015, è risultato che aveva timbrato il cartellino numerose volte, sia nel corso del 2014 che del 2015, presso luoghi di lavoro diversi da quello di assegnazione. La cosa ha suscitato immediati sospetti anche perché non vi era alcun motivo di servizio che autorizzasse il dipendente a timbrare fuori dal suo luogo di lavoro. Gli accertamenti sono andati indietro nel tempo, fino a scoprire che il dipendente nel 2014 e nei primi mesi del 2015 aveva accumulato straordinari liquidati pari a 554 ore, così suddivisi: – 2014: 484 ore di straordinari; – 2015: 70 ore di straordinari.
L’IMPEGNO DI MARINO – “Il lavoro di accertamento svolto dagli uffici – ha commentato il sindaco Marino – ha permesso di far emergere una condotta illecita, che è stata sanzionata col licenziamento. Ho spesso avuto modo di apprezzare il lavoro dei dipendenti comunali, persone nella stragrande maggioranza oneste e attente al loro servizio a disposizione della città e dei cittadini: smascherare e colpire gli imbroglioni è importante anche per protegge tutti gli altri e restituisce credibilità alla macchina amministrativa. Il mio impegno è tenere alta la guardia e i controlli perché Roma Capitale venga vista dai cittadini come un efficace strumento al servizio della città e della collettività. Verso chi inganna la fiducia degli altri, non ha voglia di lavorare, lucra su straordinari fasulli bisogna, invece, essere durissimi”.
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