Atac Roma, l’accordo con i sindacati non porterà miglioramenti

E quel che lasciano pensare le dichiarazioni della sindacalista Michela Quintavalle

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Pare proprio che l’accordo firmato la scorsa settimana fra Cgil, Cisl e Uil con Atac non porterà al miglioramento della situazione del trasporto pubblico romano che ormai rasenta livelli di inefficienza insostenibile soprattutto in questo torrido periodo. Problema che non è solo quello della frequenza delle corse delle metro A e B, ma coinvolge il traffico di superficie che vede mezzi in panne, corse rarefatte e talora condizionamento d’aria fuori uso. Per capire che cosa si debba attendere l’utenza nelle prossime settimane val pena di prendere nota di quanto Micaela Quintavalle, presidente del sindacato autonomo CambiaMenti, ha detto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus.

ACCORDO ATAC ROMA – «L’accordo trovato tra Atac e sindacati non risolve il problema e mortifica i lavoratori. E’ vergognoso. Stiamo valutando l’ipotesi di denunciare il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che aizza la gente contro di noi. (Secondo il sindaco) i sindacati, metaforicamente parlando, sono associazioni mafiose» afferma la “pasionaria” degli autisti negli ultimi tempi defilata dalle cronache cittadine. «Ogni volta che sento Marino mi si accappona la pelle – prosegue -. Lui continua ad armare la cittadinanza contro i ferrotranvieri, ma il problema vero è che i disagi non mi sembrano terminati.» Al di là delle polemiche con il sindaco, ormai convinto di essere al centro di devastanti congiure, secondo la Quintavalle «per risolvere il problema trasporti bisogna assumere personale e acquistare mezzi nuovi. Bisognerebbe allontanare i dirigenti in esubero che invece continuano ad attaccare i lavoratori e hanno mandato e-mail a tutte le Asl di Roma per dire di stare attenti alle richieste di malattia degli autoferrotranviari…»

I SINDACATI E LA QUINTAVALLE – Evidentemente la Quintavalle non è a conoscenza dei bilanci in rosso e del miliardo di debiti accumulato negli anni da Atac convinta che la mucca si possa mungere sinché non si addiverrà, fra qualche anno, alla inevitabile privatizzazione almeno parziale. Ma secondo lei si sta ormai «devastando la categoria, mentre prima di devastare i lavoratori avrebbero dovuto tagliare i dirigenti incompetenti, migliorare i servizi e combattere l’evasione.» All’ipotesi avanzata da alcuni ispettori aziendali, secondo cui i guasti ai treni sarebbero stati causati dagli stessi lavoratori la Quintavalle replica: «Io sono un’autista professionista, non mi sognerei mai di creare danni al mezzo che guido. Diciamo la verità: ci sono mezzi con oltre un milione di chilometri. Ci sono treni del 1931 (riferendosi alla Roma-Lido, ndr). Mi rifiuto di pensare che ci siano delle manomissioni, poi se venisse fuori che un collega ha manomesso un convoglio va punito, ma non si può generalizzare su un’intera categoria.» Chiarite le questioni di principio resta ancora da chiarire il perché di un disservizio che quest’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sta assumendo aspetti da terzo mondo.

COSA SUCCEDE A ROMA – C’è allora da chiedersi se siano aumentati i mezzi inagibili o guasti, vetture metro comprese. E ancora, se il piano ferie dei dipendenti operativi ‘on the road’  sia stato ben calibrato per una metropoli che in ferie ancora non c’è andata, o se veramente sia in corso una sorta di resistenza passiva (o sciopero bianco soprattutto per la metro) che le denunce del sindaco tendono ad inasprire. Risposte che i cittadini possono ben attendere sotto le pensiline infuocate o nelle soffocanti stazioni metro. Tanto, abbiamo l’impressione che questi chiarimenti non verranno mai dalla dirigenza Atac, e tantomeno dal sindacato, più o meno autonomo, che continua ad avere il coltello dalla parte del manico (finchè dura….).

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