Terremoto in Campidoglio, entro martedì la nuova giunta

È iniziato il totonomi per la successione a Improta

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Dimessasi l’assessore al Bilancio Silvia Scozzese con una lettera che fa impallidire le rimostranze dell’assessore Guido Improta dimissionato, anche lui, ma (scusate il bisticcio) dimissionatosi di suo alcune settimane fa, si scatena il toto assessori dei giornaloni romani.  A cominciare proprio dai trasporti perché al bilancio e forse al posto del vicesindaco dimissionario  Nieri, potrebbe andare quell’on.Marco Causi, già assessore al Bilancio con Veltroni che dopo l’iniziale balletto di smentite si sta dando un gran da fare per tornare in Campidoglio, magari mantenendo il seggio di parlamentare. Neanche tanto nell’ombra lavora il commissario del Pd romano Matteo Orfini che è un po’ agitato per la presenza di Renzi alla chiusura del festival dell’Unità resuscitata, al desolato parco delle Valli, dove qualche malizioso insinua che il presidente del consiglio potrebbe anche non presentarsi (ma vedrete che non sarà così). Torniamo ai trasporti.

IL TOTONOMI – L’informatissimo Messaggero di Caltagirone che fino a ieri ha rinfacciato a Causi la sua gestione allegra del bilancio ai tempi di Veltroni, oggi anticipa i possibili candidati all’assessorato che fu di Improta, su evidente imbeccata di qualche gola profonda in Campidoglio. Escluso Antonio Mallamo amministratore unico di Astral che proprio ieri è uscito con un comunicato di smentita delle voci stampa, di cui evidentemente il Messaggero non si fida, il quotidiano riporta alcuni nomi in verità non di altissimo profilo rispetto agli indubbi meriti di Improta. Così anticipa quelli di  Marcello Panettoni, ex presidente dell’Ava di Venezia sino al 2013 e presidente di Asstra (Associazione del trasporto locale) sino allo scorso anno ma soprattutto sino al 2011 Segretario particolare del Sottosegretario di Stato on. Giordano Angelini e collaboratore dei ministri Treu e Bersani. In ballo ci sarebbero anche delle quote rosa con Anna Donati che è stata assessore alla mobilità del Comune di Bologna nei primi anni ’90 e membro del Cda delle Ferrovie dal 1998 al 2001, quando è diventata senatrice. Nel 2006 è stata chiamata da Romano Prodi alla presidenza della Commissione Lavori pubblici al Senato, ex assessore alla mobilità prima a Bologna, infine a Napoli dove fu scaricata da De Magistris nel 2013 dopo appena quattro mesi. Poi di Stefania del Serio presidente della commissione commercio del primo municipio ma soprattutto membro del cda dell’UPT (organizzazione mondiale del trasporto pubblico)  un tempo vicina al consigliere regionale Eugenio Patanè indagato per i suoi rapporti con Buzzi. In ballo resta anche, sempre secondo il Messaggero, Alessandro Fuschiotto  di Agenzia per la Mobilità responsabile per i Progetti, Pianificazione, sempre citato ma mai nominato.

TEMPI STRETTI – Anche ammesso che si addivenga ad una scelta epocale (come è solito affermare Marino anche solo per la toppa a una buca) per questo assessorato decisivo, resta aperto il problema dell’amministratore delegato di Atac dopo le dimissioni di Broggi che peraltro ieri si è tolto alcuni macigni dalla scarpa con una intervista al Tempo, che non giovano certo all’immagine del sindaco. Sempre i giornaloni scrivono che il sindaco nominerà i due assessori più il vice sindaco che mancano all’appello, entro martedì per presentarsi a Renzi con l’operazione  rimpasto in tasca. Chissà se a Renzi basterà per cambiare opinione su Marino e dare il via alla mitica ‘fase due’ con relativo ‘cambio di passo’.

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