Asili nido, Rossi Doria al lavoro. Ma la piazza si infiamma

Oggi la manifestazione. Emanata una direttiva che sospende le nomine per il personale non di ruolo e propone il turno unico

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“Mi sto occupando ogni ora, in questi giorni di emergenza, delle educatrici e maestre comunali che hanno lavorato per più di 36 mesi e hanno un trattamento iniquamente diverso dalle colleghe statali e rischiano di rimanere fuori dal lavoro. Per me questo è l’impegno di priorità assoluta”. Nel giorno della manifestazione in piazza lo scrive sul suo profilo Facebook l’assessore alla Scuola di Roma Capitale Marco Rossi Doria.

“A Roma, d’accordo con le organizzazioni sindacali, abbiamo aperto un tavolo permanente  – spiega Rossi Doria – Sto lavorando con l’ANCI e con tutte le istituzioni per sanare questa inaccettabile situazione. Intanto è importante da un lato garantire il servizio nidi e dall’altro tutelare le lavoratrici coinvolte. Non è facile. Ma ce la mettiamo tutta. Oggi, perciò, ho emanato una direttiva che sospende le nomine per il personale non di ruolo e propone, dal 1 settembre, il turno unico nei nidi al fine di garantire comunque un servizio adeguato alle famiglie”. Ma oggi è il giorno della protesta.

Davanti al Campidoglio le lavoratrici dei nidi e delle scuole dell’infanzia si sono ritrovate per protestare contro le mancate assunzioni. “Siamo precarie da 15 anni – dichiara all’agenzia Dire una delle manifestanti – ad agosto hanno pensato bene di fare una nuova graduatoria e di buttarci fuori, in compenso il Comune sta dicendo che ci saranno nuovi posti di lavoro, ma licenziando 5mila precarie”. Secondo Daniela Pitti, dell’Unione Sindacale di Base, il Comune sta mal interpretando una sentenza europea che obbliga gli enti a “non utilizzare personale per più di 36 mesi con contratti precari, ma dice anche che questo personale va assunto perchè è un’ingiustizia mantenere dei servizi con del personale precario per troppo tempo. La ratio non è licenziarli, la ratio è assumerli”.

Alessandra Pelonero, rappresentate sindacale dell’Unione Sindacale di Base, sottolinea come “tutte le colleghe che hanno lavorato per più di 36 mesi per l’amministrazione comunale adesso rischiano il licenziamento e sono la maggioranza perchè ci sono graduatorie vecchissime operative dal 1997. Abbiamo lavorato, abbiamo conseguito una professionalità grazie ai corsi di formazione pagati dall’amministrazione, abbiamo anche avuto dei riconoscimenti per il livello qualitativo dei servizi. Ad oggi questa professionalità non viene più valorizzata e ci ritroviamo ad essere nessuno”. La situazione corrente è “gravissima” perchè, ricorda Pelonero, “se si coprono i servizi si fa una grande ingiustizia verso le lavoratrici licenziate, se i servizi non vengono garantiti la sicurezza non può essere garantita. L’amministrazione comunale si deve prendere una responsabilità verso l’utenza”.

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