Questa storia delle cicche buttate per strada nella Capitale che comportano tonnellate di sudiciume per una città già sporca di per se, era saltata fuori già ai tempi di Alemanno. Noi poveri fumatori, relitto di una generazione ormai in via di estinzione, ci sentimmo colpevolizzati e cercammo di buttarle nell’apposito portacicche annesso al cestino dei rifiuti. Poi scoprimmo che le nostre buone intenzioni venivano frustrate dall’assenza dei cestini stradali che ci costringevano a tenerci in tasca la coppa di gelato appena consumato da Campo dei Fiori sino all’Argentina.
Scoprimmo inoltre che ad Edimburgo le strade erano munite di ‘ash-trays’ almeno ogni 100 metri e ci sentimmo rassicurati, tant’è che pensammo di migrare in Scozia per dare sfogo al nostro vizio all’aperto. Oggi scopriamo che Ignazio Marino, di ritorno dagli Usa, dove la giusta battaglia contro il fumo è ormai implacabile fino a vietarne l’uso pernicioso anche all’aperto, ha pensato di colpire duro i fumatori nella Capitale. Infatti, apprendiamo dal Messaggero, che se a Parigi la sanzione per chi butta le cicche è di 35 euro, a Rotterdam arriva a 100 euro. Se ben conosciamo la vocazione alle ‘inutili ‘grida’ di manzoniana memoria del sindaco, supponiamo che la giusta sanzione arrivi anche a Roma. Infatti nella bozza di regolamento della Polizia urbana è inserita una norma che antimozziconi: «Nei luoghi pubblici o aperti al pubblico – si legge nel testo – a salvaguardia della sicurezza e del decoro della città, non è consentito gettare mozziconi o, comunque, avanzi di tabacco».
Con sanzioni di 150 euro che dovrebbero indurre all’astinenza anche il più incallito tabagista il quale si dovrà portare in tasca un sacchetto portacenere presumibilmente in amianto che nuoce alla salute. Secondo un’indagine di Ecoitaliasolidale, citata dal quotidiano romano, a Roma ogni giorno si producono circa 11 milioni di cicche, pari a circa 4 miliardi l’anno. E almeno il 50% viene abbandonato in strada. Per reprimere il fenomeno da altre parti d’Italia la sanzione arriva sino a 450 euro. Che poi al Comune, nonostante le promesse reiterate ogni anno, sia venuto in mente di dotare strade e piazze di adeguati cestini per i rifiuti nemmeno l’ombra. Non solo, ma mentre all’estero c’è sempre qualcuno che spazza le strade anche manualmente, qui da noi operano le spazzatrici che dovevano avere il nome dell’addetto (Luigi, Giovanni ecc.), ideona del presidente Fortini per responsabilizzare gli operatori.
Ora, in vista del Giubileo, è legittimo pensare ai Vespasiani (dai quali verrebbero escluse le signore costrette a utilizzare servizi dei bar talora in condizioni disastrose) giusto per evitare quei maleodoranti umori di urina ben presenti anche negli angoli più prestigiosi del centro storico, ma utile sarebbe anche pensare a dove i pellegrini potranno depositare bottigliette di plastica, lattine, scarti di improvvisati pasti, sacchetti e sacchettini e magari anche le cicche. Ammesso che i “pii visitatori” siano ancora preda al vizio del fumo. Se poi ci illudiamo di vedere un sollecito “pizzardone” nel farvi la multa per il mozzicone gettato, scordatevelo. Con il casino che ci sarà nella Capitale della Cattolicità i vigili avranno ben altro da fare. Se poi il sindaco insiste, i loro sindacati chiederanno come minimo l’assunzione di altri 2.000 colleghi.
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