Roma, studenti rimangono chiusi nella Metro. Codacons: è sequestro di persona

L'incredibile dimenticanza degli addetti Atac: è bufera

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Una sorta di sequestro di persona sul quale ora dovrà indagare la Procura della Repubblica di Roma. Lo afferma il Codacons, intervenendo sul caso dei passeggeri rimasti chiusi sabato notte all’interno della stazione della metro Flaminio, e annunciando un esposto alla magistratura.

LA RICOSTRUZIONE – Secondo una primissima ricostruzione gli addetti avrebbero messo il catenaccio ai cancelli senza accertarsi che non ci fossero più viaggiatori. Sono riusciti ad uscire solo grazie all’intervento del 113.
Dura la reazione dell’ assessore capitolino Stefano Esposito con l’Atac:  “Speriamo facciano un po’ di attenzione in più. Passo la giornata a fare solleciti, d’altronde questa è l’azienda dei trasporti che c’è a Roma: neanche fanno un giro in stazione per assicurarsi che non ci sia nessuno”.

LE REAZIONI – “Un episodio scandaloso che non può non avere conseguenze – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’ assessore Stefano Esposito non può limitarsi a dire che “questa è l’azienda che abbiamo”, ma deve adoperarsi passando ai fatti. Si cominci col far cadere qualche testa, licenziando i responsabili della stazione Flaminio e punendo con provvedimenti severi chi crea disagi all’utenza, e forse le cose inizieranno davvero a cambiare”.
Il Codacons presenterà oggi stesso un esposto alla Procura di Roma su quanto accaduto sabato notte alla stazione Flaminio, chiedendo di verificare i fatti e le relative responsabilità, alla luce del reato di sequestro di persona per dolo eventuale, sulla base dell’art. 605 del Codice Penale che recita:
“Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni”.

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