«I sindacati, tranne Usb, hanno firmato il verbale per il differimento. E’ un atteggiamento di responsabilità da parte delle sigle sindacali», queste erano state le parole dell’assessore Esposito dopo il vertice in Prefettura di mercoledì in cui era stato sottoscritto un verbale per il differimento dello sciopero dei trasporti di venerdì 2 ottobre.
Insomma, tutto lasciava presagire che il “solito” venerdì nero per pendolari e turisti non sarebbe arrivato a rovinare un tranquillo inizio di fine settimana.
La maggioranza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del trasporto pubblico locale di Roma (Faisa-Cisal, Filt Cgil, Fit Cisl, Sul e Uil Trasporti) hanno accolto infatti l’invito a differire lo sciopero di oggi ma i disagi, purtroppo, sono molti e continueranno per l’intera giornata. Chiuse la metro A e la metro B e traffico in tilt sulle principali arterie. Cittadini infuriati, turisti spaesati e taxi presi d’assalto. Disappunto e rabbia da parte degli utenti. Alcuni, constatando la chiusura della stazione di Piramide causa sciopero, hanno espresso il loro disagio, in particolare per quella che a loro dire è stata una cattiva informazione sulle chiusure. «Sono un medico del Policlinico – spiega una donna -. Sono uscita ieri dal lavoro alle 7 e non c’erano più i manifesti che annunciavano lo sciopero. Fino a ieri sera sembrava che non ci fosse più, neanche era scritto sulle paline. Io questa mattina ho fatto con calma, perchè sapevo che non c’era sciopero. Ora non so come fare». Altri premono contro le porte della stazione, provando ad aprirle; trovandole chiuse si allontanano con gesti di stizza e insulti. E ancora: «Ma l’assessore Esposito dov’è? Perché qui è tutto fermo? Avevano detto che lo sciopero era stato revocato. Come faccio adesso io?» racconta un signore disperato.
In sostanza resta in piedi la protesta dei lavoratori aderenti all’Unione sindacale di base (che sta creando notevoli disagi) che non ha appunto firmato l’intesa.
ECCO IL COMUNICATO UFFICIALE USB – «Confermato lo sciopero di 24 ore indetto dall’Unione Sindacale di Base per oggi, 2 ottobre, in tutto il trasporto pubblico della capitale (Atac e Consorzio Roma Tpl: bus, tram, metropolitana e ferrovie concesse) ed in Ama.
Nei trasporti lo sciopero rispetterà le consuete fasce di garanzia: inizio servizio/8.30 e 17.00/20.00». E’ quanto si legge in un comunicato dell’Usb (Unione sindacale di base).
«L’Usb, ricordando l’obbligo ad una corretta informazione in merito allo sciopero, ritiene scontato l’ennesimo differimento da parte delle altre sigle sindacali, che come al solito si sono accontentate delle parole dell’assessore ed hanno messo ancora una volta in secondo piano le tante ragioni della protesta dei lavoratori.
Già il 15 settembre scorso, in occasione della precettazione dello sciopero del trasporto pubblico romano, l’assessore Esposito aveva assicurato un tempestivo pagamento degli stipendi dei lavoratori di Roma Tpl. Ma ad oggi, 1 ottobre, ciò non è ancora avvenuto.
Quello degli stipendi costituisce peraltro solo uno dei tanti motivi alla base della protesta di domani, fra cui si ricorda il mancato pagamento di indennità contrattuali, la sicurezza delle vetture, e dunque dei passeggeri e degli autisti, di cui non c’è menzione negli incontri di questi giorni; il peggioramento complessivo delle condizioni di lavoro.
La confusione che regna nella dirigenza dell’azienda e le voci sempre più pressanti sulla società in via di privatizzazione rafforzano le ragioni della protesta.
Confermata anche la manifestazione indetta per domani da numerose forze sociali e sindacali dalle ore 17.00 al Colosseo: per rompere la contrapposizione tra cittadini e lavoratori e difendere le aziende pubbliche dai tentativi di privatizzazione; difendere la dignità dei lavoratori dei servizi, salvaguardare le libertà sindacali e quelle democratiche, riportare al centro dell’agenda cittadina i problemi sociali, a cominciare da quello della casa». Risultato? Città bloccata, traffico in tilt e cittadini esasperati.
ESPOSITO – «Dati puntuali non ne abbiamo ancora. Il dato che mi interessa però è che la metro A e la B sono chiuse. Ieri ho cercato di dire ai macchinisti e agli operatori di stazione di non aderire a questo sciopero fatto da un sindacato che in realtà è un piccolo partito extraparlamentare. Le altre sigle sindacali hanno deciso di differire lo sciopero dimostrando senso di responsabilità». Queste le prime parole dell’assessore ai Trasporti del Comune di Roma, Stefano Esposito, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione ”Ecg Regione” condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano (www.unicusano.it). «E’ evidente che c’è un malessere molto diffuso. Ho abbastanza chiaro dove stanno i problemi – ha poi concluso – ma finora non sono riuscito ad ottenere i risultati. Vediamo ora con il nuovo managment. Bisogna essere convinti sostenitori della maglia Atac se si vogliono risolvere i problemi».
«L’accordo sindacale che è stato firmato prima che io arrivassi e che io penso necessiti di alcuni aggiustamenti soprattutto per quanto riguarda i macchinisti del metro-ferro, ma francamente dire che questo accordo toglie diritti e soldi è un’affermazione falsa. Parliamo di un’azienda dove prima dell’accordo si lavorava 700 ore quando a Torino si lavora 1.100 e a Milano 1.150, e questi dati la dicono lunga sul sistema clientelare e consociativo che ha costruito quell”azienda, a partire dalle assunzioni: io ho fatto una verifica, e non sono molti quelli che hanno fatto un concorso per entrare in Atac. La politica ha delle responsabilità gigantesche, francamente trovo inaccettabili gli scioperi politici mascherati dietro accordi che non sono altro che l’aggiornamento di una situazione che c’era a Roma». ha detto Esposito, intervenendo poi in diretta ai microfoni di Radio anch’io su Radio1. «Gli scioperi ci sono ogni 15 giorni, purtroppo il prefetto non può precettare sempre – ha rincarato Esposito -. L’accordo di cui parlava l’autista (intervenuto durante la trasmissione, ndr), fra l’altro uno dei pochi iscritti all’Usb, dicendo che hanno tolto dei soldi che prima venivano dati era semplicemente perchè in Atac si lavorava in media tre ore e il resto del lavoro veniva pagato in straordinario. O Cgil, Cisl, Uil e le altre sigle che hanno sottoscritto l’accordo sono dei pericolosi nemici degli operai, dei macchinisti e dei dipendenti di Atac oppure hanno capito anche loro che dopo anni in cui c’era un andazzo in cui venivano spesi soldi dei cittadini che si sarebbero potuti risparmiare si è deciso di fare un accordo».
GABRIELLI – «La percentuale dell’astensione per lo sciopero dei trasporti di oggi è stata del 30%» ha detto il prefetto di Roma Franco Gabrielli aggiungendo che «non hanno lavorato 45 macchinisti della linea B della metropolitana e 24 della linea A. Gli autobus hanno circolato regolarmente mentre la metropolitana, come era prevedibile, qualche disagio l’ha avuto».
(foto profilo facebbok)
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