Comune di Roma, nessun passo indietro: è già toto-nomi per il dopo Marino

Il chirurgo restituisce i 19.704 euro di scontrini ed esce così di scena. È già campagna elettorale nella capitale

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All’indomani dell’annuncio delle dimissioni “con riserva” di Ignazio Marino nessuno sembra prendere in esame la possibilità di un ripensamento del sindaco uscente della capitale. A Roma si è entrati ormai in campagna elettorale. «Abbiamo fatto una scelta e non si torna indietro» – ha dichiarato l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito, uno degli “infedeli”.

GLI SCENARI – Con la deposizione protocollata in Campidoglio ora ci sono 20 giorni per chiudere i lavori del Consiglio. «Non è necessaria la comunicazione in Aula» – ha chiarito  il presidente dell’Assemblea capitolina, Valeria Baglio, rispondendo alle “solite” polemiche dei grillini. Già martedì, giorno del nuovo e forse ultimo Consiglio comunale dell’era Marino, l’Amministrazione potrebbe cadere con le dimissioni di 25 consiglieri su 48, ipotesi che resta ancora al vaglio delle segreterie di partito.
Il “chirurgo marziano” restituisce i 19.704 euro di scontrini ed esce così di scena. Non prima però di una necessaria resa dei conti, a partire dai giornali che hanno giocato un ruolo chiave in questa crisi. Oggi sono partite le prime querele a La Repubblica e il Corriere.

LA RESA NEI CONTI DEL PD – Seguirà nei prossimi giorni una pulizia nel Pd e ora sarà Matteo Renzi in prima persona a dettare le regole e i nomi. Le primarie non appaiono così scontate e si fa avanti forte la candidatura di Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, nato e cresciuto a Roma, ex capo di segreteria e poi capo di gabinetto del sindaco di Roma Francesco Rutelli. Gli altri nomi sono Raffaele Cantone, il numero uno dell’Autorità nazionale anticorruzione, Paolo Gentiloni, attuale ministro degli Esteri, mentre tra le donne la favorita potrebbe essere Linda Lanzillotta, tornata da poco nel Pd.

A DESTRA – A destra la “novità” è sempre la stessa: Giorgia Meloni. Ora di lei si sono accorti pure Matteo Salvini, che è tornato ieri dopo mesi di silenzio a occuparsi delle vicende romane, e Francesco Storace, che vuole giocare un ruolo chiave in queste elezioni dopo l’ultima delusione alle amministrative regionali.
In mezzo ci sta Alfio Marchini, il volto amico che piace alla gente, l’outsider da sempre conteso sia a destra che a sinistra. Dopo aver rinunciato a partecipare alle primarie del Pd, alle ultime elezioni amministrative del 2013 riuscì da solo a conquistare il 9,48% dei voti con due liste civiche, raccogliendo il consenso degli scontenti di sinistra.

CINQUE STELLE – La confusione politica potrebbe nuovamente portare dei punti di vantaggio al Movimento Cinque Stelle dove Alessandro Di Battista, 37 anni, sarebbe il candidato ideale. Lui dice di voler portare a termine il mandato parlamentare, ma potrebbe essere uno dei papabili.

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