Evvai con i sondaggi! Come si prevedeva la forzata dipartita di Ignazio Marino sta dando molto lavoro alle società demoscopiche che ogni giorno tastano il polso dei romani L’ultima rilevazione sul futuro primo cittadino di Roma è di Datamedia ed è stata pubblicata sul Tempo che non nutre certo simpatie a sinistra. Ma una rilevazione è pur sempre una rilevazione di cui i politici tengono conto. Ebbene, secondo data media la favorita sarebbe attualmente Giorgia Meloni, leader indiscussa dei Fratelli d’Italia, la formazione di destra che pure a livello nazionale, sempre dai sondaggi, non raggiungerebbe il 4%. Infatti attualmente la ex pasionaria nera della Garbatella avrebbe 26,4 per cento dei consensi.
IL M5S – Diverso discorso invece per le liste, dove in testa alle preferenze dei romani c’è il Movimento 5 Stelle, con il 32,4% dei consensi, con la differenza che i grillini l’asso nella manica di una candidatura “forte” nemmeno ce l’hanno e forse nemmeno la vogliono. Per quanto riguarda le liste, al primo posto, come detto, c’è il M5S che prenderebbe 20 punti percentuali in più del 2013.
GLI ALTRI CANDIDATI – Ma la vera sorpresa è Ignazio Marino che secondo il sondaggio da solo vale , 16,7%. In questo senso, potrebbe mettersi male per il Pd qualora si candidasse con una sua lista civica. Seguono Alfio Marchini (10%) che è poi la stessa percentuale che ha raggiunto alle comunali del 2013 , il deputato dem Roberto Giachetti (4,8%) e il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone (3,8%).
I PARTITI – Eppure guardando alle liste, dove i 5 Stelle sono in maggioranza con oltre il 32%, al secondo posto troviamo il Partito democratico, distaccato però di dieci punti (22,2%). La lista FdI-An, con l’8,1%, otterrebbe meno consensi della sua ipotetica candidata sindaco Meloni ma, al tempo stesso, toglierebbe voti importanti a Forza Italia oggi al 9,4%, mentre nel 2013 il Pdl prese il 19,2%. La lista Marchini, invece, si attesterebbe a quota 7% anche se in altre rivelazioni la percentuale cresce. Segue la lista Marino col 4,5%. Decisivi saranno, infine, i voti della lista Noi Con Salvini (5,2%) e di Sel (6,7%). Ma alle comunali contano i nomi dei candidati e comunque c’è sempre la possibilità del voto disgiunto.
IL FATTORE CHE FA LA DIFFERENZA – Quali meriti abbia la Meloni nei confronti di quel romano su quattro che la eleggerebbe è difficile dire. Tanto più che il suo partito dei Fratelli si trascina parecchi adepti dell’era Alemanno che pare ormai dimenticata. È certo comunque che l’indicazione della Meloni e la percentuale di voto dei grillini indicano che ormai la protesta dei cittadini supera largamente 50% degli elettori e affossa la sinistra. Anche se la rilevazione non ci indica effettivamente quale è la presumibile percentuale dei romani che non andranno al voto che poi fa la vera differenza nella conquista del risultato finale.
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