Atac: ecco chi è Pietro Spirito, il manager attaccato da Esposito

Il suo curriculum di altissimo livello getta ombre sulla fondatezza delle accuse dell’ex assessore

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Non si placano le polemiche dopo l’attacco frontale dell’ex assessore alla Mobilità di Roma Stefano Esposito alla dirigenza Atac. Oggi, a replicare al senatore Pro Tav dalle pagine del Messaggero è stato uno dei manager messi pubblicamente sul banco degli imputati da Esposito, Pietro Spirito, Direttore Centrale Operazioni di Atac ai tempi di Alemanno e oggi in azienda con un contratto part time legato al suo ruolo di Presidente dell’Interporto di Bologna.

L’ATTACCO DI ESPOSITO – Secondo Esposito Spirito si sarebbe macchiato di una grave colpa: aver attribuito alle intromissioni della politica nel corso degli anni la responsabilità dello sfacelo dell’azienda dei trasporti di Roma. Un attacco, quello di Esposito, che fa sorgere il dubbio di una totale mancanza di conoscenza della realtà Atac da parte dell’ex assessore.

CHI È PIETRO SPIRITO – Arrivato in Atac nel 2011 insieme all’ex AD Maurizio Basile, Spirito è uno dei pochi manager di Atac con un curriculum di alto livello nel mondo dei trasporti. Docente di Economia dei Trasporti alla LUISS, Spirito ha nel suo curriculum una lunga carriera ad altissimo livello nel gruppo Ferrovie dello Stato. In Atac invece Spirito è soprattutto il dirigente che aveva tentato di intervenire sugli sprechi clientelari già durante il mandato di Alemanno, razionalizzando tutta una serie di spese, che avevano portato risparmi per milioni di euro. Secondo alcuni Spirito avrebbe predisposto anche un corposo dossier riservato su tutte le interferenze della politica negli appalti aziendali, finito poi senza successo sulla scrivania di Alemanno. Vero o falso che sia, dopo le dimissioni di Carlo Tosti, ci fu una vera e propria levata di scudi bipartisan davanti all’ipotesi che circolava in Campidoglio di promuovere Spirito ad amministratore delegato, originata proprio dalla sua propensione a rifiutare il compromesso con chi usava Atac come un bancomat politico. Ignaro di tutto questo, Esposito attacca a testa bassa. Quelli che proprio l’ex assessore ha definito “manager strapagati e incompetenti che hanno depredato l’Atac” ringraziano, insieme ai loro referenti politici.

 

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