Comune di Roma, Marino scende in piazza “Non vi deluderò”

Dieci minuti di discorso a braccio per il sindaco dimissionario

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“Voi mi chiedete di ripensarci, e io non vi deluderò”. Ignazio Marino impugna il microfono e parla a braccio alla sua piazza di sostenitori, dopo aver passato tutta la domenica mattina in ufficio mentre i supporter arrivavano sul Campidoglio in numero sempre maggiore. Poi, tre minuti prima delle 13 è uscito dal palazzo vestito, camicia e maglione scuro, ed è stato accolto dagli applausi della piccola folla presente in piazza. Subito dopo ha pronunciato un discorso dai toni di sfida verso chi lo vorrebbe fuori dai giochi.

“Voi state scrivendo una pagina della democrazia di questa città” ha arringato subito i suoi sostenitori. “Noi abbiamo portato le decisioni dai salotti buoni all’aria aperta – ha rivendicato –  e scelto gli uomini per le competenze, non per la tessera di partito”. Marino ammette che “abbiamo certamente fatto degli errori, ma – rivendica con orgoglio – chi ha il dono dell’infallibilità entrando in una casa distrutta?”. I sostenitori rispondono entusiasti dalla piazza e Marino continua il discorso: ringrazia la magistratura e ricorda che “il cinque novembre inizierà un processo che dirà che chi ci ha preceduto ha usato i poveri, mentre noi abbiamo servito i poveri e gli ultimi. E la città, voi, sarà parte civile”.

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Marino ammette e rivendica: “Ci siamo certamente fatti dei nemici, e qualcuno vorrebbe fermare questo percorso proprio ora che la città può ripartire”. Dalla piazza si alza un coro di “no”, ritmati sempre più velocemente e poi di “Marino – Marino” a sostegno del sindaco dimissionario. Sale l’entusiasmo tra i manifestanti che continuano ad ascoltare Marino nel punto più alto del suo discorso: “Voi mi chiedete di ripensarci? Io non vi deluderò”. “Dobbiamo chiedere a tutti gli eletti un confronto diretto; un confronto insieme con il Pd, Sel e la Lista Civica”.

E conclude: “Noi non inseguiamo i sogni, ma sogniamo il futuro della nostra città che è la capitale d’Italia”. Dopo circa dieci minuti il discorso appassionato di Marino volge a conclusione: “Voglio citare una frase celebre negli anni ’60: noi siamo realisti, e vogliamo l’impossibile. Ve lo prometto: non vi deluderò”. Renzi e Orfini sono avvisati.

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