Todos caballeros nel senso che tutti decidono tutto ma poi nessuno decide. È quello che accade a Roma e a spiegarcelo è Andrea Catarci, Presidente del VIII Municipio. Si parla dell’appalto per la riparazione urgente delle buche e delle voragini segnalate dalla Polizia locale sul quale si erano sfiatate le trombe mediatiche del Campidoglio.
LA RICOSTRUZIONE – Ebbene succede che nel marzo 2015 i Municipi si stanno preparando per rinnovare i bandi pluriennali in scadenza a ottobre ma vengono fermati dall’Assessore Sabella per far istruire questi al Segretariato Generale. A maggio il Segretariato si dichiara non competente a istruire le gare e rimanda tutto ai Municipi, da dove riparte il lavoro interrotto. Ma agli inizi di giugno Sabella comunica che i bandi saranno indetti dal Dipartimento capitolino Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, che fa riferimento all’Assessorato ai Lavori Pubblici di Pucci, a cui vanno trasmessi tutti gli atti relativi. Il mese successivo, in luglio 2015 il Dipartimento Simu si rende disponibile, ma per motivi organizzativi prevede di rendere operativi gli appalti dal 1° luglio 2016 ovvero un anno dopo. A questo punto, a settembre visto che le buche non si chiudono da sole e l’asfalto, compresi i sampietrini, non si rattoppa per miracolo, i Municipi si riprendono tutto il materiale per farsi carico dell’emergenza buche per il periodo scoperto ottobre 2015-luglio 2016. Il bello è che pochi giorni fa, mentre il Municipio VIII trova una soluzione tampone per le strade di propria competenza, il Dipartimento Simu invita a prendersi cura anche delle strade di grande viabilità (le consolari e le vie che le congiungono) di competenza del Campidoglio. Che è un po’ come dire ai municipi, già che ci siete, fate tutto voi, magari senza soldi.
LA DENUNCIA DI CATARCI – «Questa è una tiritera da teatro dell’assurdo – denuncia Catarci – che sarebbe comica se non avesse risvolti drammatici per la sicurezza e l’incolumità delle persone, andata in onda con il Giubileo alle porte…». Quindi, l’invito del presidente dell’VIII al Sindaco o all’eventuale Commissario: «mettano mano immediatamente alla questione specifica e garantiscano, pur nella necessità di controllo e trasparenza scaturita da Mafia Capitale, il basilare funzionamento della macchina amministrativa». E se invece Mafia Capitale fosse solo il pretesto per occultare l’assoluta incompetenza amministrativa di chi governa la danza del Comune?
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