L’emergenza sicurezza a Roma non è fatta solo di più uomini inviati sul territorio dal ministero dell’Interno. Al centro dell’attenzione ci sono anche le infrastrutture chiave della città, quelle legati a trasporti e telecomunicazioni. Così diventa centrale da oggi in poi l’organizzazione di aeroporti, metropolitane, stazioni ferroviarie e delle reti di ogni genere. La città con i suoi due scali di Ciampino e Fiumicino dovrà reggere un carico di arrivi e partenze comparabile, se non superiore, a quello estivo. Ecco dunque che l’Enac, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, fa sapere che “oltre all’innalzamento delle misure di sicurezza in tutti gli aeroporti nazionali reso operativo dalla notte tra il 13 e il 14 novembre a seguito degli attentati di Parigi, l’ENAC ha disposto da oggi (lunedì Ndr) un incremento delle proprie attività di vigilanza negli scali.
L’Ente, infatti, ha dato indicazioni ai Direttori Aeroportuali affinché aumentino le attività di vigilanza e controllo effettuate attraverso i propri ispettori aeroportuali, addetti alle verifiche sull’applicazione delle misure di security da parte delle società incaricate. Le attività degli ispettori aeroportuali si aggiungono a quelle eseguite dal Nucleo Centrale. Ispettivo che svolge, per conto della Direzione Generale, ulteriori accertamenti in tutti gli scali aperti al traffico commerciale per verificare la rispondenza delle misure di security previste sia dal Piano Nazionale di Sicurezza, sia dalla normativa comunitaria di riferimento. Si informa, inoltre, che durante il fine settimana in tutti gli aeroporti sono state attuale le misure aggiuntive richieste dall’ENAC in coordinamento con le Istituzioni preposte alla pubblica sicurezza. Le operazioni aeroportuali si sono svolte senza particolari criticità, anche se i tempi di attesa ai controlli sono stati più lunghi in considerazione dei passaggi aggiuntivi richiesti dell’incremento delle misure. Si rinnova, pertanto, l’invito ai passeggeri in partenza dagli scali italiani a recarsi negli aeroporti in anticipo rispetto ai tempi normalmente previsti”.
Nel frattempo proseguono i lavori sulle linee metropolitane. Fino al 30 novembre resteranno in vigore le chiusure anticipate alle 22.30 e gli stop per rinnovare i materiali. Sul fronte della protezione civile e dell’emergenza sanitaria è intanto pronto a entrare in funzione il nuovo 112 europeo per il territorio della capitale e di tutta la Provincia presentato questa mattina a Roma. Il vicepresidente del Consiglio Regionale Massimiliano Valeriani ha ricordato ieri che il “Numero Unico per le Emergenze presentato questa mattina nella nuova Casa della Sicurezza di Roma e della provincia” servirà per rafforzare “il controllo del territorio e il coordinamento fra le varie forze dell’ordine con l’obiettivo di garantite azioni sempre più tempestive”.
“Il nuovo centralino laico 112 colma un ritardo decennale e vede il Lazio tra le prime regioni italiane a recepire una sollecitazione dell’Unione Europea: il Numero Unico faciliterà le richieste di intervento da parte di cittadini e turisti, che non dovranno perdere tempo nel trovare il numero delle varie forze di polizia”. “La sistemazione in un unico sito del centro funzionale e della gestione delle emergenze, inoltre, rappresenta un valore aggiunto per il coordinamento e la rapidità degli interventi, permettendo di aprire una nuova pagina per la sicurezza nella città di Roma e nella regione Lazio”. “Il fronte sanitario e quello della sicurezza, infatti, costituiscono due aspetti nevralgici anche nell’organizzazione del prossimo Giubileo: due versanti sui quali l’Amministrazione Zingaretti è intervenuta per tempo – conclude Valeriani – avviando progetti e interventi per rispondere alle esigenze di cittadini e pellegrini che arriveranno a Roma in occasione dell’Anno Santo”.
E sul fronte della sicurezza anche le associazioni di protezione civile e gruppi come quelli dei Carabinieri in congedo saranno fortemente impegnati sul territorio. I vigili urbani di Roma Capitale saranno tra gli elementi più attivi ed esposti ai rischi con la loro opera di controllo capillare in tutti i quartieri. Ma proprio sulle condizioni di lavoro dei “pizzardoni” romani a pochi giorni dall’inizio del Giubileo si è levata la protesta dell’Ugl che ha denunciato: “A ben 3 giorni dal vile e tremendo massacro di Parigi, nessuna misura speciale è stata adottata e impartita ai 5.600 vigili di Roma. L’unico laconico appello diramato ripetutamente dalla Centrale Operativa ”Lupa” è di tenere alta l”attenzione per chi lavora in strada, in pratica il tenero ”stai attento” che raccomanda un proprio familiare al vigile che si reca al lavoro”. “Non sono stati potenziati i servizi nei punti sensibili come le stazioni Termini e Tiburtina o le piazze del centro storico, nè sono state impartite disposizioni per la sicurezza del personale.
Le pattuglie- prosegue la nota- restano composte da sole due unità e nei punti a rischio viene comandato anche personale disarmato e con sola pettorina perchè sprovvisto dell’uniforme. L’arma di ordinanza resta utilizzabile solo per la difesa personale, quindi i vigili restano sottoposti agli stessi limiti giuridici del privato cittadino che spara ai ladri in casa. Non è stata adottata, inoltre, alcuna procedura d’urgenza per reperire i carri attrezzi necessari per bonificare da auto in sosta i siti sensibili, dopo la cessazione dell’appalto con la ditta precedente”. Il sindacato dichiara quindi la propria preoccupazione “per questa latitante conduzione del Corpo in un contesto altamente a rischio, per cui ci rivolgeremo direttamente al Prefetto per le opportune disposizioni da impartire al Comando del Corpo, quale organo territoriale superiore per il coordinamento delle Forze di Polizia”.
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