“Il piano allo studio di Atac era ambizioso: portare una parte degli ausiliari che si occupano di parcheggi e sosta vietata sulle strisce blu a bordo di autobus e treni della metropolitana, per provare a contrastare uno dei grandi mali della municipalizzata capitolina dei trasporti, la mole impressionante di passeggeri che viaggia senza biglietto. I cosiddetti ‘portoghesi’, centinaia di migliaia di passeggeri che ogni giorno si spostano sui mezzi pubblici senza sborsare un euro. Circa il 35% dei passeggeri. Un numero che non ha paragoni nelle altre grandi capitali europee. Per questo i vertici dell’azienda di via Prenestina avevano deciso di trasformare alcuni ausiliari dei parcheggi in verificatori. Poi però il piano è naufragato. E stavolta la colpa non è dei dirigenti: le prime ricognizioni effettuate dagli uffici del personale infatti hanno fatto emergere che buona parte degli ausiliari dei parcheggi (quasi un terzo dei circa 100 addetti) non ha un requisito fondamentale per ottenere i galloni di controllore: il casellario giudiziale pulito”. È la sconvolgente rivelazione fatta dal giornalista Lorenzo De Cicco sulle pagine del Messaggero di oggi.
LA FEDINA PENALE – La fedina penale pulita è necessaria perché, come spiegato nell’articolo, i controllori, a differenza dei semplici ausiliari del traffico, hanno la qualifica di agenti di polizia amministrativa, una posizione che può essere concessa solo a chi non ha precedenti.
IL PERCHÉ DEI PREGIUDICATI IN ATAC – Sul perché tanti pregiudicati si annidino tra gli operatori Atac che ogni giorno fanno multe a chi parcheggia senza pagare il ticket, De Cicco racconta: “È una storia vecchia, che risale agli anni ’90, quando la Sta (Società Trasporti Automobilistici, una partecipata del Comune, oggi dismessa, che si occupava di semafori e sosta tariffata) iniziò a reclutare nel proprio organico alcuni parcheggiatori abusivi che avevano precedenti penali. Quando la Sta, nel 2006, venne inglobata da Atac, anche i dipendenti passarono in carico alla municipalizzata di via Prenestina. E, potrà sembrare un paradosso, i vecchi posteggiatori illegali, pregiudicati, vennero spediti a multare chi parcheggiava la macchina irregolarmente”.
L’ESERCITO DI INIDONEI – Oltre agli ausiliari, anche i 40 addetti alle strisce gialle, le corsie preferenziali riservate ai bus, sono risultati inidonei per l’incarico di controllore. “Avevano infatti un certificato medico – spiega il giornalista – che impediva loro, per motivi sanitari, di andare a caccia di evasori a bordo di autobus affollati e treni della metro. Un numero ancora maggiore di inidonei si è registrato tra gli ausiliari che si occupano di multare le auto posteggiate sulle strisce blu fuori dai grandi parcheggi di scambio: in 50 (su circa 220 addetti) sono muniti di un certificato medico che li esonera dall’andare a fare i controllori a bordo dei mezzi pubblici”.
LA SMENTITA DI ATAC – L’articolo, destinato a far discutere, è stato però prontamente smentito dall’Atac che, con un comunicato stampa rivolto a testate giornalistiche e agenzie, ha affermato che quanto scritto dal giornalista non risponde al vero. Secondo l’azienda di trasporti capitolina, infatti , “vengono riportate erroneamente alcune informazioni anche gravemente diffamatorie nei confronti di personale che opera quotidianamente al servizio della città svolgendo compiti difficili e di grande responsabilità”. Secondo Atac “non risponde al vero che i circa 80 operatori che lavorano nei parcheggi gestiti siano ausiliari. Questo personale, infatti non dispone, né è richiesta, delle autorizzazioni previste dalla legge per avere questa qualifica e svolgere questa attività. L’articolo invece assimila surrettiziamente tale personale agli ausiliari della sosta scrivendo che tanti pregiudicati si annidano tra gli operatori che staccano multe a chi parcheggia”. Per l’azienda, inoltre, “tutti gli ausiliari della sosta, sia che vigilino sulle strisce blu o sulle corsie preferenziali, sono dotati delle abilitazioni previste, che sono fissate dalla legge e rilasciata da autorità esterne ad Atac. Fra i requisiti previsti c’è anche quello di non avere carichi pendenti. Quindi è falso scrivere che un ausiliario su tre sia pregiudicato”; “Atac – prosegue la nota – sta potenziando notevolmente tutti i servizi di verifica, sia della sosta che dei biglietti. Tale sforzo è provato dai lusinghieri risultati raggiunti nel mese di ottobre, che ha segnato un incremento del 33% delle sanzioni, limitatamente all’attività di verifica dei biglietti, e del 25% dei passeggeri controllati. Ciò è la dimostrazione evidente dell’efficacia di tali politiche”.
LE AGGRESSIONI – Nel comunicato si stigmatizza, inoltre, “l’uso distorto che si fa di informazioni relative all’azienda che hanno come unico esito quello di rendere ancora più difficile il lavoro del personale di verifica che già ogni giorno è soggetto a notevoli complessità. Nella giornata di oggi, per esempio, due verificatori in servizio presso la stazione Anagnina sono stati fisicamente aggrediti in due diversi episodi da passeggeri sottoposti a controlli. A tal proposito Atac invita i cittadini a un maggiore senso civico e a rispettare chi, con grande abnegazione, lavora ogni giorno per garantire una fruizione ordinata del servizio di trasporto”.
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