Piano sicurezza Giubileo, 2000 uomini a Roma dal 23 novembre

D'Angelo e Gabrielli venerdì alla Conferenza per la sicurezza del Giubileo

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Oltre 2000 uomini per la sicurezza di Roma: dal 23 novembre prossimo partirà il piano per la sicurezza di Roma discusso oggi nella “Conferenza romana per la sicurezza del Giubileo” alla Scuola superiore di Polizia di Roma. Protagonisti, tra gli altri, il prefetto e il questore della capitale, Franco Gabrielli e Nicolò D’Angelo, che al termine della riunione hanno illustrato le misure di sicurezza per l’Anno Santo straordinario che inizierà l’8 dicembre. “Tra poco vareremo un sistema di controllo sui mezzi Atac e su tutto ciò che si muove a Roma. Saremo presenti sugli autobus con diverse pattuglie su tutti i percorsi. Questo servizio sarà previsto per tutto l”arco giubilare”.

Così il questore di Roma, Nicolò D”Angelo, in occasione della presentazione, alla Scuola superiore di Polizia, del piano per la sicurezza del Giubileo della Misericordia alla presenza del Prefetto Franco Gabrielli. “Avremo poi nove aree di servizio con un notevole incremento del pattugliamento- ha aggiunto D’Angelo- anche nelle zone periferiche della città che non possono essere sottovalutate”. “Metteremo in campo un controllo maggiore per la movida e per i locali dei concerti. Memori di quanto successo ma senza allarmi. Ci saranno controlli molto più stringenti e capillari. Anche allo stadio”.

Sulla questione della sicurezza aerea è invece tornato il prefetto Gabrielli che ha spiegato «Al momento non ci sono situazioni tali da dispiegare sistemi di contraerea. Abbiamo individuato tre macroaree: la prima con Enav ed Enac per un’interdizione al volo, misura di carattere amministrativo: non è possibile sorvolare la capitale durante il Giubileo. Questo non riguarda terroristi, ovviamente, serve per non intasare i cieli. Seconda delle macroaree, droni e ultraleggeri: bisogna impedire che si alzino con attività di intelligence e di prevenzione. Terza area, per interferenza di un mezzo in un’area dove non doveva esserci, predisporremo un sistema di intercettamento radar a terra e un dispositivo aereo sarà sempre in volo per intercettare droni o ultraleggeri, con possibilità di abbatterlo se necessario. Nel caso invece di dirottamenti di aerei di linea civili Gabrielli ha spiegato “la decisione di abbattimento sarebbe presa secondo una precisa catena di comando con alla guida il ministro della Difesa mentre nel caso di droni e ultraleggeri la decisione spetterà al prefetto”.

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