Per un errore dell’avvocatura capitolina il Comune di Roma non è stato ammesso come parte civile in uno dei processi di Mafia Capitale. Primo colpo di scena dunque nel filone del processo di Mafia Capitale che vede imputati nel rito abbreviato l’ex assessore capitolino alle Politiche abitative, Daniele Ozzimo, l’ex capogruppo di Centro democratico, Massimo Caprari, i collaboratori di Luca Odevaine, Gerardo e Tommaso Addeo, e Paolo Solvi, quest’ultimo collaboratore dell’ex presidente del Municipio X, Angelo Tassone.
Il gup Alessandra Boffi non ha ammesso la costituzione di parte civile di Roma Capitale per un vizio procedurale rispetto a una determinazione dirigenziale di costituzione in giudizio presentata da Roma Capitale. In sostanza il giudice non avrebbe ritenuto sufficiente la procura speciale presentata dal legale rappresentante di Roma Capitale perchè non in capo al sindaco ma al capo dell’Avvocatura.
Il Comune comunque mantiene la possibilità di chiedere i danni in sede civile in caso di condanna degli imputati nel processo penale. Respinte anche le istanze di costituzione di Assoconsum e Confconsumatori, accolte invece quelle di Regione Lazio, Ama, Camera di commercio e Cittadinanzattiva.
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