All’Auditorium Roma Eventi di via Alibert, Francesco Rutelli ha riunito una vasta platea della scena politica romana per il suo evento “La prossima Roma”, voluto non per parlare di elezioni ma del futuro della città. Ad aprire questa manifestazione la voce di Antonello Venditti che scandiva le immagini di un video sulla capitale e del suo centro di controllo, il Campidoglio. C’erano il candidato sindaco di Sinistra Italiana, Stefano Fassina, l’eurodeputato David Sassoli, il vicesindaco Walter Tocci, il parlamentare Roberto Morassut e diversi consiglieri capitolini uscenti. C’era il prefetto Gabrielli e il candidato sindaco Marchini.
Molte le domande rivolte all’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, che non si è tirato indietro chiarendo ogni punto. «Se il candidato sindaco dovrà essere scelto con le primarie? Non tutti i partiti hanno queste regole, però la partecipazione aiuta. Io non mi pronuncerò per nessun candidato (il riferimento era alla candidatura di Marchini e alle liste civiche come soluzione per la citt, ndr) che non abbia intorno a sé almeno cento persone capaci e che abbia con sè queste energie. Un’iniziativa come questa serve a formare un progetto per la città, gli strumenti per realizzare queste idee, per far venire fuori tante persone che non si conoscono, tanti che non hanno mai avuto la voglia di dare una mano e che ora capiscono che Roma è in difficoltà e si vogliono impegnare».
Rutelli ha anche lanciato una proposta nel corso di questo evento, e cioè una «settimana civica in cui ogni romano dedichi il suo tempo alla Capitale con spirito di servizio e di volontariato». Insomma l’invito a ogni cittadino è quello di rimboccarsi le maniche. Ma cosa diranno i romani? Rutelli sa bene che «c’è una grande lontananza e grande sfiducia», ma è pur vero ammette che «a un’iniziativa come questa, organizzata in poco tempo, con piccoli mezzi e con solo volontariato, partecipino tante persone di grande qualità: ci sono giovani imprenditori e rappresentanti di una Roma che non si rassegna. Ci sono Comitati di quartiere, manager, architetti, urbanisti, rappresentanti dell’università. È una boccata d’aria pura per il futuro di questa città».
Parlando poi di un suo possibile incarico nella prossima Giunta capitolina, Rutelli ha ammesso che «al momento non ho incarichi pubblici, non ne cerco e non ne chiedo, mi occupo di altre cose, soprattutto internazionali, e cerco di dare una mano alla mia città». Secondo l’ex sindaco «toccherà al Partito democratico fare una proposta per Roma, ma credo che tutti debbano mostrare le loro capacità e le loro qualità: dai grillini al Pd al centrodestra. Vorrei che il dibattito per la città sia un dibattito ancorato ai progetti, ai modi per attuarli e a persone in grado di realizzarli e non a uomini soli al comando». E parlando dell’evento e del Pd, Rutelli ha concluso spiegando che «il contributo dell’iniziativa sarà del Partito se ne farà un momento di ripartenza. Se il Pd non ce la dovesse fare queste energie andranno incanalate in un soggetto civico». E poi «Magari Roma fosse ancora a pane e cicoria. Pane e cicoria è un piatto buono, tradizionale».
Presente anche Franco Gabrielli, prefetto di Roma, che ha partecipato proprio in quanto l’evento non aveva bandiera e si parlava della città che lui in questo momento rappresenta, ma dichiarando di non avere nessuna intenzione di candidarsi. Gabrielli ha sottolineato come serva ora «una nuova legge per Roma. Nel decreto su Roma Capitale c’è tutto e il contrario di tutto e non c’è una risposta adeguata. Questa è una città straordinaria con una storia straordinaria e fatta di gente straordinaria: ci sono tutte le condizioni perché si riprenda e per essere ciò che deve, la Capitale del nostro Paese». Gabrielli si è detto orgoglioso che nonostante le criticità non c’è stato lo scioglimento del Campidoglio per mafia. E parlando di criticità della capitale, il prefetto ha detto che «nelle periferie c’è un fortissimo senso di insicurezza. Degrado, città sporca, poche divise e pattuglie. Non sono nella condizione di promettere niente, ma in questa città vanno riviste completamente le modalità con cui vengono organizzate le forze dell’ordine».
Il candidato sindaco di Roma Alfio Marchini era seduto in prima fila. «Ora è il tempo di meritare un consenso più ampio per fare i cambiamenti che servono – ha detto l’imprenditore romano –, è giunto il momento di aprire un nuovo ciclo dopo che quello vecchio si è concluso, simbolicamente, dal notaio. È importante che Rutelli abbia colto il nuovo ruolo che deve avere il civismo che è quello di ossigenare la politica. Roma è in grande difficoltà, gli estremismi ideologici generano una società divisa ed è tutto ciò di cui la città non ha bisogno». A chi gli ha chiesto di primarie, Marchini ha risposto «assolutamente no» e poi parlando della sua lista ha spiegato che si tratta di un movimento che «nasce dalla società civile che ha ritenuto come cosa più giusta dare vita a una lista per confrontarsi e cercare di cambiare le cose. Molte ne abbiamo cambiate e credo che molte ne cambieremo in futuro. Credo che sia complicato recuperare la fiducia degli elettori, ma noi abbiamo la dimostrazione di aver reso onore al mandato di due anni fa. Abbiamo fatto ciò che abbiamo promesso: siamo riusciti a mandare a casa un’esperienza non positiva». Marchini ha sottolineato come questo sia il tempo dell’ascolto e come l’iniziativa di Rutelli sia positiva «perchè tutto ciò che concorre a mobilitare la società civile è una cosa positiva».
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