“A giugno abbiamo inviato una lettera di diffida al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, e al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Chiediamo che il Governo cessi ogni azione in favore di Metro C spa, evitando di svincolare fondi stanziati nel 2014, e risolva il contratto in danno al contraente generale”. Così il segretario dei Radicali italiani, Riccardo Magi, nel corso di una conferenza stampa al Senato indetta proprio per fare il punto sui problemi della linea C. “La linea C è definitivamente naufragata come prima la linea D, seppur in maniera piu” silenziosa”.
Ed inizia l’elenco di quelle che sono state definite “le bugie”: “La prima grossa balla che si racconta e” quella che contrappone la linea C all’archeologia. L’archeologia è solo l’elemento per nascondere le responsabilità enormi delle imprese e di Romametropolitane. A partire da una gara fatta senza i necessari approfondimenti”. “A nostro avviso la metro C non può più essere considerata un”opera pubblica- ha aggiunto Magi- il quadro finanziario è stato stravolto. L’opera è costata di più di quanto previsto ma non è ancora arrivata al centro della città. E la tratta centrale non sarà mai realizzata.
L’ex responsabile del progetto Giovanni Simonacci già nel 2010 aveva annunciato di sospendere il progetto della tratta Venezia-Clodio (T2) per insormontabili problemi tecnici. Cinque anni dopo ci ritroviamo con un pezzo di carta, definito studio preliminare, e un progetto presentato al ministero dei Trasporti senza più fermate centrali”. “Infine – ha concluso Magi- quando si concede alle imprese la direzione dei lavori e” evidente che gli si chiede di consegnare un”opera chiavi in mano”. In conclusione il segretario dei Radicali Magi ha chiesto esplicitamente che “il Cipe agisca in auto tutela di fronte a tutto ciò. E bisogna ricominciare da zero avvalendosi delle migliori capacità di progettazioni e tecnologie perchè Roma colmi la distanza dalle altre citta europee”.
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